Varzi, un piccolo gioiello nell’Oltrepò Pavese
Tra le colline dell’ Oltrepò Pavese, si trova un piccolo borgo che sembra direttamente uscito dalle pagine di un libro di storia medievale.
Considerato il centro più importante della Valle Staffora, Varzi conserva ancora oggi un aspetto tipicamente medioevale, nonostante i diversi rimaneggiamenti subiti nel corso dei secoli.
Le sue origini risalgono alla preistoria, quando i Celti - Liguri occuparono la Valle Staffora e vi si insediarono fondando numerosi centri abitati.
In seguito i Romani, sotto l’impero di Augusto, ne fecero una delle loro colonie che poi durante l’Alto Medioevo divenne parte dei vasti possedimenti assegnati al Monastero di Bobbio.
Ma la svolta per Varzi avvenne nel Duecento, quando venne conquistata dalla famiglia Malaspina, grazie alla quale acquistò un notevole prestigio economico, con una intensificazione dei commerci che permise al piccolo borgo di aumentare la sua ricchezza, grazie anche al fatto che era per i commercianti un passaggio obbligatorio sulla Via del Sale.
Ancora oggi Varzi rimane un centro simbolo della Valle, grazie anche alla produzione del suo Salame, uno dei pochi prodotti del Nord Italia che ha ottenuto un riconoscimento D.O.P.
Ciò che maggiormente ricorda il ruolo centrale dei Malaspina nella storia di Varzi è il Castello, che oggi è il palazzo dei Conti Odetti di Marcolengo.
La fortezza ebbe il compito di difendere l’abitato da eventuali attacchi esterni e rappresentò per molto tempo il simbolo del potere commerciale ed economico che il piccolo borgo rivestì per secoli.
Il centro storico, situato tra il fiume Staffora e la via centrale, presenta vicino all’estremità dell’asse principale due torri che fino al XV secolo edificate allo scopo di proteggere l’abitato, a ponente vi era la Porta Sottana mentre a levante c’era la Porta Soprana. Fra le due torri troviamo la chiesa dei Rossi e quella dei Bianchi, entrambe edificate verso il XVII secolo in piena età Barocca e così chiamate per le due confraternite che le frequentavano.
Passeggiando per le strette vie del borgo non è raro notare numerosi scorci suggestivi, come i portali decorati in cotto o in pietra locale, tipica di molti altri paesi della zona, e sono diversi i palazzi realizzate con la pietra a vista, dallo stile tipicamente medioevale, affiancati ad altri che, con gli intonaci vivacemente colorati, ricordano certi piccoli paesi del litorale ligure.
Inoltre, caratteristici del borgo sono alcuni portici che sormontano le vie e nascondono piccole botteghe e vecchie cantine, e che un tempo fornirono un’ottima protezione durante la notte alle carovane di muli e di mercanti che commerciavano i prodotti provenienti dal litorale ligure.