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Il santuario della Madonna della Bozzola a Garlasco

  • Paola Montonati

In tutta la Lomellina e anche oltre il santuario più frequentato e oggetto di devozione è sicuramente “la Bozzola”di Garlasco.

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Il Santuario della Madonna della Bozzola,che si trova a Garlasco, fu edificato verso la fine del XV secolo, per ringraziare la Vergine Maria del miracolo che aveva fatto alla pastorella Maria Benedetta, nel 1465, resa muta dall’aver assistito al massacro della sua famiglia, in una radura tra i cespugli di biancospino, dove già allora si trovava un’edicola votiva.
Infatti la Madonna era apparsa alla ragazza dicendole "Maria Benedetta, vai a dire alla gente di Garlasco, che voglio qui un Santuario a protezione di tutta la Lomellina. Saranno tante le grazie che
io farò in questo luogo, che i miei figli esperimenteranno i tesori delle mie misericordie. Come segno che ti sono apparsa tu hai già udito il mio messaggio, ora lo porterai alla gente di Garlasco".
Maria, tornata in paese, riferì ai compaesani, stupiti nel vedere che aveva riacquistato la voce, ciò che le era stato comunicato.
Subito Garlasco si impegnò nell’edificazione di una cappellina vicino all’edicola votiva, che di lì a poco sarebbe diventata una chiesa vera e propria.

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Tra il 1500 e il 1600 si lavorò a un ampliamento della chiesa, spostando l’asse della navata in modo che l’altare con l’immagine miracolosa assuma una posizione centrale.
Nel 1623 la chiesa divenne molto più grande di prima, oltre a ospitare il complesso di statue di gesso dette “Caragnòn”, raffigurante un gruppo di persone che piangono la morte di Gesù.
All’incirca verso il 1662 venne edificato il campanile, mentre agli inizi del 700 si costruì il braccio destro della chiesa, oltre alla volta del presbiterio e venne completata la cupola ottagonale.
Verso il 1765 vi fu la solenne dedicazione del nuovo altare maggiore, e nell’800 si edificò il braccio sinistro della chiesa e la facciata, con una soluzione architettonica che non soddisfò del tutto i fedeli. Nel 1905 l’ing. Cesare Nava progetta la facciata come la vediamo ancora oggi, con le statue in cotto del Provini di Milano e del Repellini di Cremona.
A partire dagli anni ’90 il complesso architettonico è stato sottoposto ad un grande restauro che ha interessato tutte le sue strutture dalla Cappella della Confessione, il presbiterio, l’ambone, inoltre è stata realizzata la Cappella Galleria della Misericordia, decorata con affreschi e statue creati dall’artista Toffetti.

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