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Corteolona da mulino a borgo

  • Paola Montonati

corteolona 1La storia del piccolo borgo di Corteolona, nel cuore delle campagne pavesi, comincia negli ultimi anni dell’impero romano, quando un esiguo gruppo di coloni fondò un possedimento con un mulino, un’officina, una cantina e un forno per il pane dove s’incrociavano i vari affluenti del fiume Po.

Nei documenti dell’epoca longobarda, che risalgono a re Alboino, il centro abitato è ancora indicato come una delle tante fattorie romane passate sotto il controllo dei barbari.

Pochi anni dopo, come racconta Paolo Diacono nella sua Storia dei Longobardi, Corteolona divenne la seconda capitale dell’impero longobardo, mentre il re Liutprando, verso gli inizi del VI secolo a. C. fece erigere una chiesa consacrata al monaco sant’Anastasio, con un piccolo monastero annesso.

Nell’ottocentoventicinque, secondo la leggenda, il re longobardo Lotario vi pubblicò il capitolare che permise la fondazione dell’Università di Pavia.

Passato nelle mani del Regno Italico, in pochi anni Corteolona cadde in disgrazia e venne ceduto, alla fine del X secolo al monastero di San Salvatore di Pavia, prima di diventare uno dei tanti feudi delle campagne pavesi, come Belgioioso e Barbiano, che ne divennero i proprietari nel 1431.

Nella seconda metà del Cinquecento il piccolo borgo fu ceduto a Filippo d’Este e, dal 1796 fino al 1800, venne occupato più volte dagli austriaci durante le guerre napoleoniche, prima di seguire la storia del Risorgimento e poi dell’Italia contemporanea.

La prima cosa che si nota arrivando a Corteolona sono i resti del Castellaro, le poderose mura che fino al XII secolo cingevano l’abitato per difenderlo da ogni attacco nemico e poi convertito con il passar degli anni in un cascinale, con una loggia interna a cinque campate porticate.

Vicino si trova l’ex oratorio di Sant’Anastasio, che fu eretto sotto il regno longobardo, con una cappella, oggi magazzino per le provviste, che conduceva a una torre purtroppo perduta.

Nella piazza centrale si trova la settecentesca chiesa di Santo Stefano, eretta dal 1750 fino al 1780, con una sola navata e sei cappelle laterali, oltre ad un altare in stile barocco e a un campanile della seconda metà dell’Ottocento.

Poco più avanti si trova Palazzo Estense, sede del Municipio, che, anche se ha subito diverse modifiche nel corso dei secoli, conserva ancora la sua facciata con mattoni a vista.  

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