Zinasco il santuario della Madonna del Terdoppio
Al di fuori dell’abitato del piccolo paese di Zinasco, in provincia di Pavia, si trova il santuario della Madonna del Terdoppio o della Maternità, un piccolo gioiello della cultura artistica medievale pavese sconosciuto a molti.
Le prime notizie sul santuario risalgono all’età paleocristiana, per la precisione alla metà del IV secolo d. c., quando presso il terrazzo diluviale, sotto il gomito del Terdoppio, venne edificata una cappella dedicata alla Madonna, che durante il concilio di Efeso era stata proclamata come la sola e vera madre di Gesù Cristo.
Verso la fine del Quattrocento la piccola chiesa diventò un luogo di culto quando, secondo la leggenda, vi comparve miracolosamente un’immagine della Madonna che fino ad allora si trovava sopra a un pilone situato nei dintorni.
Ciò spinse la Curia di Pavia ad affidare il santuario ai monaci Cistercensi, che in quel periodo avevano numerose proprietà nella provincia di Pavia. Dopo un periodo come priorato e poi come commenda, nel 1671 la chiesa venne affidata ai Carmelitani di Mantova, che cercarono di risollevare la difficile situazione di degrado ed incuria in cui nel frattempo era caduto il santuario.
Nel 1791 la chiesa venne ceduta all’ospedale di Pavia, che ne progettò la demolizione, ma grazie agli abitanti di Zinasco, che si erano affezionati alla Madonna e alla sua chiesetta, venne concordata una enfiteusi perpetua che permise di acquistare il santuario con due case che si trovavano nei dintorni. Sotto Napoleone la chiesa e le sue proprietà vennero incamerate dalla parrocchiale di Zinasco Vecchio, che fece ristrutturare il tavolato e il soffitto di legno, oltre ad aggiungere un piccolo coro.
Verso la fine dell’Ottocento, la chiesa venne restaurata con nuovi dipinti e un campanile, fino ad ottenere la sua fisionomia attuale.
Chi entra nel santuario è accolto dalla parola greca, che si trova al centro della navata principale, “TEOTOCOS” traducibile come “A Gesù Bambino” ,mentre su un pilastro vi venne incisa nel 1931 la frase “Templum hoc vetustate temporis dirutum stipe populi collecta XV. Cent. Conc. Ephes. causa reparatum – A. D. 1931" cioè “Questo vecchio tempio che il tempo ha diroccato, in occasione del XV centenario del concilio di Efeso e dell’erezione con colletta pubblica si è riparato. Anno Domini 1931.”
Sull’altare si trova la Madonna con il Bambino, che molto probabilmente risale all’alto Medioevo, come hanno dimostrato i recenti restauri, risalenti al 2005, in cui sotto il dipinto quattrocentesco sono stata rinvenute tracce di un quadro di stile bizantino – gotico.
Inoltre nel santuario sono presenti i molti ex – voto di chi, nel corso degli anni, ha ringraziato la Madonna per una guarigione o salvataggio miracoloso, mentre ogni ultima domenica di maggio l’effige della Madonna viene accompagnata per il Ticino in una sontuosa processione di barche illuminate a festa.