La chiesa di San Pietro Martire a Vigevano
Nota per essere il luogo di sepoltura del Beato Matteo, protettore di Vigevano, la chiesa di San Pietro Martire ha una storia molto più antica di quella che sembra...
La chiesa di San Pietro Martire fu eretta tra il 1218 e il 1220, dove si trovava una cappella dedicata a San Domenico, sostituita poi da un edificio molto più grande, terminato non prima del 1363, consacrato nel 1480 con il titolo di San Pietro Martire.
Accanto alla chiesa si trova la struttura conventuale che ospitava i frati dell’Ordine Domenicano, oggi sede del Tribunale, che include due ampi chiostri, anticamente decorati con affreschi di cui si notano le tracce.
Nella stessa epoca venne eretto il campanile dall’imponente struttura ottagonale, appoggiato al fianco destro dell’abside e sovrapposto alla cappella del Crocefisso.
La facciata principale della chiesa ha caratteristiche che richiamano lo stile romanico-gotico, appoggiata a quattro contrafforti frontali e ha un tetto a spioventi interrotti, sormontati da gugliette, con il sottogronda ornato da archetti, poi quattro finestre di stile gotico si aprono ai lati del portale centrale, sormontato da un arco d’ingresso a sesto acuto e rosone centrale.
All’altare maggiore della chiesa vi si accede tramite una scalinata convessa, dove è contrapposta un’elegante balaustra concava, tutto in marmo rosso, mentre alla cripta si scende attraverso due eleganti porte ai lati della scala, decorate con suppellettili in argento, bronzo e marmo.
Ai piedi dell’altare maggiore una grata segna la presenza del sepolcreto con le spoglie di alcuni frati priori domenicani e del primo parroco di San Pietro Martire.
Nel transetto si aprono due cappelle, a destra c’è quella del Crocefisso, che è una preziosa scultura lignea della seconda metà del Quattrocento un tempo sull’architrave del transetto, mentre a sinistra c’è la cappella dedicata a San Pietro Martire, la più grande della chiesa, contenente una pala del XVIII secolo, raffigurante il martirio del santo.
Alcune cappelle lungo le navate laterali ospitano opere d’arte, ad esempio nella cappella della Beata Vergine del Rosario si nota una pregevole statua lignea della Madonna, risalente al XVII secolo, circondata da formelle dipinte con i misteri del rosario.
Nella cappella dedicata a San Pio V, che fu per anni priore del vicino convento domenicano, la pala centrale raffigura il santo mentre accoglie piccoli, i poveri e gli infermi, mentre sotto l’altare c’è il corpo della Beata Caterina Nai Savina, domenicana di Gambolò, morta nel 1516.
Nella cappella della Santissima Trinità si nota una pala d’altare, opera del pittore Paolo Camillo Landriani, detto il Duchino, che raffigura l’Incoronazione della Vergine con i santi Cristoforo, Rocco e Sebastiano, sullo sfondo di una veduta tardo-cinquecentesca della città di Vigevano, con la torre e la vecchia facciata del Duomo.
Alle pareti della cappella, si trovano affreschi del pittore vigevanese G.B. Garberini che raffigurano San Rocco e San Pietro in catene, con lo sfondo con veduta della città vista dal campanile della chiesa.
Da vedere sono anche gli affreschi quattrocenteschi nella parte destra del transetto e il maestoso organo, usato non solo per le funzioni liturgiche ma anche per concerti, costruito nel 1818 dai fratelli Serassi di Bergamo e restaurato nel 1876 dai Lingiardi di Pavia.
Nella sacrestia si notano i quattrocenteschi mobili decorati a intarsio geometrico del maestro Bernardo da Legnano.