L’archivio storico diocesano di Pavia
Il cuore della storia della Diocesi di Pavia, ma anche di quella della città che attraversa i secoli, dai Longobardi al secondo dopoguerra. Una vera cronaca, una documentazione d’inestimabile valore.…
L’Archivio Storico Diocesano di Pavia, da sempre, custodisce la documentazione e gli scritti dei Vescovi, della Curia diocesana, del Capitolo della Cattedrale, delle Parrocchie e degli Enti ecclesiastici dipendenti dall’Autorità diocesana o di singole persone e istituzioni del Pavese, fatti pervenire in deposito, in donazione o a qualsiasi altro titolo giuridico.
Una prima organizzazione dell'Archivio è stata fatta tra il XVII e XIX secolo, attraverso gli inventari di fondi documentari redatti in quei secoli.
Inoltre le note sulle mille pergamene inducono a ritenere che esistesse già una organizzazione dell'Archivio nel XIII e XIV secolo.
L'Archivio Storico della Diocesi di Pavia oggi conserva la rilevante mole di documentazione prodotta dalle autorità diocesane e dagli uffici di Curia dal XV secolo in poi, oltre un migliaio di pergamene dal X al XIV secolo, registri di notai vescovili e altro ancora.
Accanto a questi sono conservati altri fondi, come l'Archivio del Capitolo della Cattedrale, quello della Mensa Vescovile, vari archivi di confraternite, di società operaie, di organizzazioni del laicato cattolico e gli archivi di alcune parrocchie del territorio.
Inoltre all'archivio è annessa la Biblioteca Vescovile istituita alla metà del Settecento dal cardinale Durini e arricchita dai vescovi Bertieri, D'Allegre, Tosi fino alla prima metà del XIX secolo.
Nell’archivio c’è la possibilità di visionare i libri anagrafici di tutte le Parrocchie della Diocesi di Pavia per il periodo 1816-1860, 1872-1900 e in alcuni casi del periodo successivo.
Un archivio a disposizione di tutti
Gli studiosi possono consultare il materiale archivistico attualmente disponibile previa l’iscrizione gratuita, da farsi all’atto della prima richiesta di consultazione, presentando un documento d’identità valido.
E’ richiesto il deposito di una copia dell’elaborato finale, della Tesi di Laurea o della pubblicazione per cui l’Archivio è stato consultato, e sono permesse le riprese fotografiche, non quelle fotostatiche, inoltre è richiesta l’autorizzazione per la pubblicazione di fotografìe dei documenti conservati.
Per i discendenti di cittadini italiani emigrati all’estero, si tenga presente che l’indicazione di provenienza da Pavia nei registri di emigrazione indica la provincia di provenienza, non il comune o la città, la diocesi di Pavia si estende solo su una parte della provincia di Pavia e, in mancanza di un’indicazione precisa di provenienza dell’antenato, è molto difficile reperire informazioni per periodi dal 1816-1860 e 1872-1900, dato che la documentazione non si trova presso l’Archivio, ma presso le singole parrocchie, alle quali occorre far riferimento.
L’archivio è aperto al pubblico, con ampia disponibilità, per permettere la consultazione, lo studio e la riproduzione del materiale posseduto, inoltre collabora a molti progetti e iniziative di carattere storico-culturale del Pavese.