Cascine della Lomellina: la cascina Ragnera
Viaggiando per le strade della Lomellina, non è raro vedere qualche cascina che, al suo interno, cela le tracce di un passato contadino ormai scomparso ma che, dall’Alto Medioevo fino alla fine dell’Ottocento, ha segnato profondamente la vita di queste terre, dove uomini e donne dovevano lavorare duramente per ottenere quello che bastava appena per sopravvivere fino alla fine dell’anno, quando i padroni della cascina decidevano se rinnovare il contratto annuale oppure cedere la gestione della cascina a una nuova famiglia di fittavoli.
Uno degli esempi meglio conservati di cascina lomellina è la Ragnera, che si trova nelle campagne vicino a Mede, dove un tempo c’era solo brughiera aspra e brulla, dove vivevano in gran numero le volpi selvatiche, che si nascondevano nei molti dossi e avvallamenti della zona.
Eretta nel Settecento dalla nobile famiglia dei conti medesi Massazza, in poco tempo il complesso divenne una delle cascine più belle della zona, grazie anche al sistema d’irrigazione che permise in pochi anni di trasformare il terreno da brullo e arido in una verde distesa di campi, dove furono coltivati riso, mais e grano, prodotti che da sempre fanno parte dell’economia agricola della Lomellina.
Per arrivare alla cascina Ragnera si oltrepassa un grande portone che la collega alla cascina Maina, con cui condivideva una costruzione adibita a magazzino per il riso e trebbiatorio nel periodo della mietitura.
Dopo aver attraversato la strada sterrata, si arriva a un imponente porticato ad arco, che conduce nel grande cortile, dove a destra si trova il casino di caccia dei Massazza, mentre a sinistra ci sono le abitazioni dove vivevano le famiglie di contadini e le mondine, oltre a una serie di magazzini per i trattori che erano usati negli ultimi anni di attività della cascina.
In un angolo, oltre ai resti del vecchio mulino, un portico da terra, che conduce a una ghiacciaia, eretta agli inizi del XVIII secolo, caratterizzata da una grande cupola e una scalinata che conduce all’interno del complesso.
Vicino alla ghiacciaia troviamo una chiesetta, eretta agli inizi del Settecento, oltre a una serie di sette canali d’irrigazione che risalgono agli inizi dell’Ottocento e che in alcuni casi portano inciso il nome del proprietario.