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Voghera Milano Esposizioni Urbane

  • Paola Montonati

moggio milano expo 1Prosegue fino al 31 gennaio nella Galleria Spazio 53, in Piazza Duomo a Voghera, la mostra fotografica di Marco Moggio Milano Esposizioni Urbane, a cura di Spazio 53 e Guido Colla Fotografo.

Le immagini che compongono la mostra, stampate in grande formato su Carta Cotone e montate con cornice Nielsen e già esposte per tutto il periodo dell’Expo al Four Poins Sheraton di Milano, sono fotografie realizzate per documentare alcuni dei cambiamenti nella città di Milano in vista dell’Esposizione Internazionale 2015.

Racconta lo stesso Moggio nel testo di presentazione della mostra che l’idea di raccontare come è cambiata la Milano del terzo millennio per Expo gli è venuta in mente mentre stava “…camminando, iPod nelle orecchie. Ricordando, Walkman nelle orecchie. Sono passati diversi anni da quando ho esplorato per la prima volta Milano. È stato come scoprire il mondo: ero molto giovane, ma abbastanza grande per affrontare da solo il veloce, sconosciuto, affascinante, grande complesso urbano. Milano si è svelata ai miei occhi come un fitto labirinto di strade, saturato dal movimento disordinato delle automobili e dalla gente che camminava con passo svelto e sguardo dritto. Incontravo persone d’ogni genere, ma i miei preferiti erano i più “eccentrici”: quelli, cioè, che dal piccolo paese (non distante) da cui provenivo non si erano mai visti. Ben presto mi sono sentito anch’io libero di esprimermi, amalgamandomi al variopinto gruppo di compagni di scuola con cui stavo lentamente “conquistando" la città. Capelli lunghi e jeans sdruciti mi facevano già sentire un uomo. Ma quel tempo, quelle piazze, quei luoghi nuovi e attraenti erano solo l’inizio del percorso che mi avrebbe portato a diventare adulto. Milano ha vissuto il mio cambiamento e ora sto vivendo il suo. Negli Anni ‘90 cercavo di immaginarmi come sarebbe stato questo tempo. Non pensavo con precisione al 2015, ma a un’immagine del futuro che la mia passione per la fantascienza aveva idealizzato. La vita mi ha poi allontanato da Milano e spinto a tornarci. È da qualche tempo, infatti, che ripercorro queste strade: stavolta in compagnia della mia macchina fotografica. Durante le mie passeggiate ho iniziato a osservare il disegno della città in evoluzione e a riconsiderarne la forma. Anche quei luoghi che avevo vissuto con spirito d’avventura, li ho ritrovati in qualche modo diversi: non più stimolato solo dai sapori, dagli odori e dagli incontri, ma soprattutto a descrivere l’ambiente. Come nella Città ideale del Rinascimento. È certamente la “maniera” della fotografia ad aver condizionato il mio indagare fra queste vecchie e nuove architetture urbane. E mi piacerebbe ampliare la mia ricerca a tutta Milano, ma so quanto è estesa e l’incalcolabile tempo che ci vorrebbe a farlo. Per ora mi accontento di questa semplice osservazione; e confido nei futuri approfondimenti che potrò realizzare continuando a camminare, lasciandomi trasportare, attendendo la luce”.

Marco Moggio è nato nel giugno del 1972 a Tradate, in provincia di Varese, e ha frequentato una scuola di Grafica Pubblicitaria, maturando in quegli anni la passione per la fotografia.

Dal 1995 la fotografia da gioco per Moggio si trasforma in un vero e proprio lavoro, cominciando la collaborazione con lo studio di Franco Canziani.

Dopo anni passati tra il lavoro in sala posa e la camera oscura, Marco compie il radicale passaggio dalla fotografia analogica a quella digitale e dopo aver capito la nuova tecnica e le sue incredibili possibilità nel 2012 da vita al progetto Cartaluce  ( http://www.cartaluce.it ) idea contro corrente che propone Fotografia stampata sui nuovi supporti Fine Art.

E da quel momento, per promuovere la nuova attività, Moggio inizia il lavoro di promozione, di mostre collettive e personali che affianca al costante lavoro in studio.

La mostra, patrocinata dal Comune di Voghera e dall’Unicef, è visitabile da martedì al sabato dalle 9,30 alle 12 e dalle 16 alle 19.

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