Un sabato nella storia dell’Università di Pavia
Sabato 28 luglio il Museo per la Storia dell'Università di Pavia, nel cortile dei caduti all'interno del palazzo universitario in Strada Nuova, sarà visitabile dalle 15.30 alle 18.30, per un viaggio nella lunga storia dell'ateneo pavese, dei suoi studenti e dei professori illustri che v’insegnarono.
Inaugurato nel 1936, il Museo conserva manoscritti, testi a stampa, strumenti scientifici preparati anatomici e naturalistici che sono testimonianza della storia dell’Ateneo a partire dal Medioevo, quando venne fondato.
Alla seconda metà del XVIII secolo, grazie alle riforme dell’imperatrice d’Austria Maria Teresa, l’Università di Pavia fu uno dei centri scientifici più all’avanguardia in Europa, come dimostrano nel Museo la sezione di fisica, legato agli strumenti dell’antico laboratorio di Alessandro Volta, e la sezione di medicina, erede delle collezioni anatomiche che Antonio Scarpa aveva organizzato proprio nei locali che oggi ospitano il Museo.
Nella sezione di medicina, in tre sale, si possono vedere strumenti e preparati che rimandano all’attività della scuola anatomica di Antonio Scarpa e al museo di storia naturale di Lazzaro Spallanzani, che vissero a Pavia alla fine del XVIII secolo, fino ai progressi nel campo della chirurgia e della clinica attraverso nel XIX e XX secolo, con personaggi come Luigi Porta e Carlo Forlanini, e all’attività della scuola scientifica di Camillo Golgi, il primo italiano a vincere nel 1906 il premio Nobel per la medicina con un metodo istologico che pose le basi delle moderne neuroscienze.
Nella sezione di fisica è da vedere il Gabinetto di Fisica di Alessandro Volta, che si trovava originariamente al primo piano, affacciato sul portico legale, in locali adiacenti al Teatro fisico, attrezzato con gli strumenti più nuovi per la didattica e la ricerca e che divenne un luogo ammirato da numerosi visitatori italiani e stranieri, mentre una seconda sala accoglie gli strumenti utilizzati dai successori di Volta nel corso dell’Ottocento.
Il Museo conserva anche un archivio che copre un arco cronologico dall’inizio del XV al XX secolo, molto importante per la storia della medicina, oltre ad essere una grande integrazione di quanto conservato all’Archivio di Stato di Pavia, che era l’antico archivio dell’Università, e all’Archivio storico dell’Università.
Alle 17 i visitatori potranno prendere parte a una visita guidata gratuita alle collezioni, tra le storie nascoste e le grandi scoperte che videro la luce nell’università pavese, che terminerà nei cortili dell'Università alla scoperta degli antichi spazi dell'ospedale San Matteo.
Maggiori info si possono avere scrivendo a museo.storico@unipv.it, oppure telefonando al numero 0382984707.