Sagra del sedano ad Alluvioni Cambiò
Dal 23 al 25 agosto e dal 30 agosto al 1 settembre ritorna ad Alluvioni Cambiò la Sagra del Sedano con la 42° edizione, ricca di cucina locale, degustazione sedano con bagna cauda, prodotti orticoli Alta Qualità-Bassa Valle Scrivia, ingresso libero alle serate danzanti, tradizione, arte, cultura.
Protagonista della tavola sarà come sempre il sedano insieme ai prodotti tipici del territorio sapientemente cucinati dalle cuoche di Alluvioni.
Non mancherà una mostra fotografica in onore del Campionissimo, Fausto Coppi, legata alle celebrazioni per la sua nascita, avvenuta il 15 settembre 1919.
Alluvioni Cambiò, dal 2018 unito a quello di Piovera, si trova alla confluenza dei fiumi Tanaro e Po, tra le Province di Alessandria e Pavia.
Il nome del paese lega la storia di questo borgo a quella dei corsi d'acqua che lo circondano, infatti, dove oggi scorre il Rio Corsica, un tempo si trovava l'alveo del Tanaro.
Le origini del luogo sono tardo romane, risalenti al 276 D.C, e un porto costituiva la principale via di transito per i traffici commerciali.
Il borgo aveva una Pieve dedicata a San Marziano e un castello inespugnabile perchè sito tra due fiumi e vi si recavano in villeggiatura i nobili pavesi e Carlo Magno vi alloggiò con il suo quartier generale quando pose l'assedio a Pavia.
Nel 1446 la duchessa Bianca Maria Visconti, vedova di Francesco Sforza duca di Milano cedette il feudo ai conti di Sparvara.
Il casato si estinse nel 1768 e l'ultimo erede, Paolo Torquato, lasciò tutto all'ospedale San Matteo di Pavia, poi il re di Sardegna donò la zona al vescovo di Tortona come principe di Cambiò.
Il 18 marzo 1801 Alluvioni Cambiò divenne un comune che dipendeva dal dipartimento di Marengo e aveva sede amministrativa in Montariolo.
In seguito al decreto di Dresda del 20 luglio 1807 Napoleone I vi unì Isola Sant'Antonio, Schiavetti, Isola bella e Inferno, resi poi indipendenti nel 1818.
Il paese era attraversato dalla strada napoleonica del Genovesato, che metteva in comunicazione Genova con la Svizzera attraverso il porto natante sul Po.
Nel 1819 Grava, anch'essa sul terreno alluvionale abbandonato dal Tanaro, entrò a far parte del comune, in un luogo dove fino al XVII secolo gli insediamenti abitativi, costituiti da capanna in paglia e fango, erano dislocati in prossimità delle acque, tranne il palazzo di proprietà della famiglia Antona-Traverso nella frazione di Mezzanino.
L'annessione del territorio di Grava ad Alluvioni fu favorito dallo spostamento verso nord del corso del Tanaro, poiché fino ad allora il borgo faceva parte di Bassignana ed era un possedimento dei nobili Bellingeri - De Rubeis, originari di Pavia, celebri nella storia non solo per le imprese guerresche, come sembra indicare il loro stesso nome, ma anche per la disponibilità data nel soddisfare le esigenze della popolazione gravese, infatti, furono grandi benefattori, concorsero alla fondazione della Parrocchia e le loro spoglie ancora oggi riposano sotto il pavimento davanti all'altare maggiore.
Il motto del casato era Virtute duce, comite fortuna (la virtù come guida, la fortuna come compagna) simboleggiato nello scudo araldico esposto sulla facciata del palazzo, dimora locale della famiglia e su quella di un oratorio attiguo, consacrato a Sant'Anna.