Sagra dal Strachin 2023 a Lomello
Come sempre da venerdì 25 a domenica 27 agosto Lomello, il borgo longobardo della Lomellina, in occasione della 20° Edizione della Sagra däl Strachin, si trasformerà nella capitale del Gorgonzola.
Protagonista indiscusso della sagra infatti è lo Strachìn, cioè il nome dialettale della Lomellina con cui si identifica il gorgonzola, il formaggio prodotto con latte pastorizzato nelle stalle di Lombardia e Piemonte.
Nell'Area di Via Foscolo , con la Tensostruttura nel Cortile delle ex-Scuole Elementari, i visitatori troveranno del buon gorgonzola, una cucina curata dalle giovani volontarie, un’area feste di con un centinaio di posti e molti buoni piatti anche per chi non ama il gorgonzola, con prezzi alla portata di tutti.
Il gorgonzola è un formaggio dalla storia molto antica, infatti alcuni affermano che venne prodotto per la prima volta nella località omonima alle porte di Milano nel 879 d. C.
Secondo altri la nascita di questo formaggio avvenne a Pasturo nella Valsassina, centro caseario da secoli, grazie alla presenza di ottime grotte naturali la cui temperatura media è costante tra i 6°C ed i 12°C e consentono una perfetta riuscita del Gorgonzola, così come di vari altri formaggi.
La cittadina di Gorgonzola, in ogni caso, rimane il centro di maggior fama del leggendario formaggio suo omonimo, se non di maggior produzione o commercio per vari secoli, infatti il primo nome del gorgonzola fu quello di stracchino di Gorgonzola, meglio definito poi dal sinonimo di stracchino verde, dato che la sua produzione avveniva nelle mungiture autunnali della transumanza di ritorno dalle malghe od alpeggi.
La diffusione del gorgonzola, per quanto lenta se rapportata ad altri formaggi, fu costante almeno per quanto riguarda l’area tra Lombardia e Piemonte, infatti tanto il Pavese quanto il Novarese si unirono in modo massiccio a Milano ed al Comasco nella produzione.
Dagli inizi del ‘900 in poi il Gorgonzola ebbe un crescente successo soprattutto all’estero, stabilendo un record nelle esportazioni con oltre 100 mila quintali annui di formaggio destinati a Inghilterra, Francia e Germania, se il primo paese predilige il gorgonzola bianco di sapore mite e leggermente piccante, francesi e tedeschi richiedono espressamente quello dalla pasta venata e dal gusto marcato, noto come il gorgonzola a due paste.
Nell’immediato dopoguerra fu messa a punto una nuova tecnica, cioè la lavorazione del Gorgonzola ad una pasta, che sostituì la precedente produzione, assai empirica, sensibilmente più costosa, igienicamente e qualitativamente incostante.
I caseifici e le molte latterie disseminate in tutta la pianura padana raccoglievano il latte presso tutte le cascine e producevano il formaggio che era quindi trasportato presso i grandi centri di stagionatura.
Negli anni Settanta gli oltre 100 caseifici dovettero necessariamente modernizzare gli impianti produttivi e diversi piccoli produttori, non riuscendo a sostenere le spese, chiusero le loro aziende. Rimangono oggi circa una trentina di aziende ben strutturate che oltre a lavorare il latte, il gorgonzola lo stagionano nei lori moderni impianti, che si distinguono in grandi e medi complessi.
La produzione degli ultimi anni conferma lo spostamento dell’asse produttivo infatti, tra le tre maggiori provincie produttrici, Novara raccoglie oltre il 65 %, Pavia il 15 % e Milano l’ 8%, mentre il resto si divide tra le altre provincie dell’area tipica di produzione e di stagionatura indicata dalle leggi di tutela di denominazione.
Orari: venerdì — Sabato — Domenica cucina aperta dalle ore 19,30.
Domenica anche a pranzo dalle ore 12.00
Servizio asporto sempre attivo
Per chi cena e pranza alla Sagra del Gorgonzola, sconto per le visite guidate al borgo antico.