Skip to main content

Re Edward all’Eremo di Sant’Alberto di Butrio

  • Paola Montonati

edoardo alberto 1Una domenica fra tradizione e scienza, infatti, il 22 gennaio, all’Eremo di Sant’Alberto di Butrio, insieme al team e ai sostenitori dell'Auramala Project, nato da un’idea dell'Associazione Culturale Il Mondo di TELS di Pavia, si celebrerà Sant'Antonio, il protettore degli animali domestici, con la tipica zuppa di castagne e latte di vacca varzese, un buon bicchiere di vin brulé e provette per la raccolta del DNA.

I membri dell'Auramala Project saranno all’eremo dalle 15 per aggiornare i sostenitori del progetto sullo stato della ricerca, raccontare la trama del romanzo Edward – Il mistero del re di Auramala (Piemme), con l’autore, Ivan Fowler, e oltre a dare la possibilità a tutti i presenti di contribuire a risolvere il mistero storico del re inglese Edoardo II, detto Il re dalle due tombe, una proprio a Sant'Alberto, dove le tradizioni locali lo collocano negli ultimi giorni della sua vita e una in Inghilterra, dove la storiografia ufficiale lo vuole morto e sepolto.

Il tutto avverrà con un’esperienza unica: una campionatura del proprio DNA, a cura di genetisti dell’Università di Pavia del laboratorio di Genomica di Popolazioni Umane e Animali -Dipartimento Biologia e Biotecnologie Lazzaro Spallanzani.

La campionatura del DNA dei presenti si colloca nel conteso di uno studio sulle popolazioni italiane a cura della dottoressa Anna Olivieri e aiuterà l'Auramala Project nella ricerca di un discendente vivente di re Edoardo II, che forse vive proprio nella Valle Staffora.

Gli ingredienti per un tuffo nei sapori e nelle atmosfere medievali ci saranno tutti, la sapiente cucina di Piera Spalla Selvatico, custode della tradizione gastronomica oltrepadana e chef dell’omonimo ristorante di Rivanazzano, le castagne raccolte nei boschi di Sant’Alberto, il latte di vacca varzese e il vino dell’azienda Montelio di Codevilla, oltre a canti e musiche e speciali visite guidate all'eremo. 

Gli scienziati saranno a disposizione dei volontari donatori di DNA per tutta la durata dell'evento; la raccolta dei campioni potrà avvenire in forma anonima o meno e chi lo desidererà, riceverà informazioni sulle proprie origini dal laboratorio di genetica dell'Università.

In sede di campionatura sarà opportuno conoscere e fornire nome, cognome e luogo di nascita dei propri nonni e, possibilmente, bisnonni. 

Alle 16.30, la manifestazione finirà con una messa solenne e la benedizione.

In caso di maltempo l’evento sarà annullato. 

Pin It