Raccontare l’archeologia a Gambolò
Con l’autunno al Museo Archeologico Lomellino di Gambolò, in Piazza Castello torna il mondo dell’archeologia, con tre conferenze molto interessanti.
Sabato 5 ottobre, alle 21.15 il Professore Angelo Ghiretti, direttore del Museo delle Statue Stele Lunigianesi nel Castello del Piagnaro, racconterà di come nel 2011 abbia identificato sul massimo crinale appenninico tra Parmense e Lunigiana, 2 km a est dell'attuale Passo del Cisa (m 1041 slm), il valico utilizzato in epoca romana della Sella del Valoria (m 1224 slm).
Tra il 2012 e 2015 vi sono state condotte tre campagne di scavi che hanno messo in luce un'area sacra con offerta di moneta per ringraziare la divinità del viaggio d'andata assicurandosene la protezione anche in quello di ritorno, che hanno fornito indicazioni preziose sui momenti di maggiore o minore transito sul valico, frequentato dal IV secolo a.C. al VI d.C.
Angelo Ghiretti si è laureato con lode all'Università di Bologna e specializzato con lode in Archeologia romana e medievale all'Università Cattolica di Milano.
Dal 2010 dirige il Museo delle Statue Stele Lunigianesi nel Castello del Piagnaro, allestito con un nuovo progetto nel 2015 dall'architetto Guido Canali di Parma, ed è autore di circa sessanta pubblicazioni scientifiche sull'Archeologia delle aree montane, tra Alpi e Appennini.
Sabato 12 ottobre, alle 21.15 la dottoressa Patrizia Cattaneo spigherà di come nel 43 d.C. l'isola triangolare, come la definì Cesare, fu una provincia imperiale con il nome di Britannia.
Nell'85 d.C. a Vindolanda, non lontano dalla zona del Vallo di Adriano, fu costruito il primo di una lunga serie di forti presidiati da truppe ausiliarie e nel 1973 il direttore degli scavi archeologici Robin Birley vi trovò le prime di una lunga serie di tavolette lignee iscritte dei soldati stanziati con le loro famiglie sulla frontiera più settentrionale e più fortificata dell'impero romano, che raccontano a quasi 2000 anni di distanza la loro vita quotidiana.
Patrizia Cattaneo è laureata presso l'Università degli Studi di Milano e si occupa di schedatura e informatizzazione di materiale archeologico, oltre a collaborare con il Museo Civico Guido Sutermeister di Legnano del riordino e della classificazione dei reperti depositati e dello studio di reperti di età romana e alla progettazione e realizzazione di allestimenti museali e progetti relativi alla gestione del patrimonio culturale del museo.
Collabora costantemente con il Museo Archeologico di Angera e con diverse società che operano dell'ambito degli studi, degli allestimenti e della divulgazione in ambito storico-archeologico.
Venerdì 8 novembre, alle 21.15 il dottor Luca Zaghetto rileggerà la storia delle popolazioni alto adriatiche con la lettura di uno dei capolavori dell’arte europea preromana del 600 a.C., quando un artigiano di grande talento e altissima conoscenza del linguaggio delle immagini realizzò una situla che racconta d’imprese, stili di vita, e molto altro, degli antichi Veneti.
Luca Zaghetto, laureato in Protostoria Europea presso l'Università di Roma La Sapienza, Phd e PostDoc presso l'Università di Padova, si è occupato principalmente di studi territoriali e d’iconografia pre-protostorica, con un’attenzione alle civiltà altoadriatiche di età preromana e ai loro rapporti con il resto d'Europa e il Mediterraneo, in particolare dell'arte delle situle (650 - 300 a.C.), soprattutto per l'uso d’innovativi metodi di lettura e interpretazione.