Skip to main content

Pavia Uno:Uno con Medardo Rosso

  • Paola Montonati

uno uno rosso 1Domenica 29 novembre verso le 16.30 torna Uno:Uno. A tu per tu con l’opera, la rassegna dei Musei Civici del Castello Visconteo con la collaborazione dell’Associazione Amici dei Musei Pavesi per la scoperta delle collezioni dei Musei pavesi con un capolavoro alla volta.

Per l’appuntamento di fine novembre Susanna Zatti, direttrice dei Musei Civici di Pavia, presenterà la scultura in gesso Ritratto di Pacifico Buzio di Medardo Rosso, nato a Torino nel 1858 e morto a Milano nel 1928, che visse a Pavia dal 1879, quando vi prestò servizio militare, al 1882, quando si trasferì a Milano, che fa parte del percorso di Scultura moderna e Gipsoteca dei Musei Civici.

Dai documenti del 1882 emerge che Rosso spedì una lettera alla Commissione occupata nel concorso per il monumento a Garibaldi, dove chiese del tempo in più per la consegna del bozzetto definitivo per il monumento, dato che il precedente, detto Il Genio dell’Umanità, non svolgeva ampiamente il soggetto, ma dava solo un cenno di quanto voleva trattare.

Questo lascia intuire che, oltre ai rapporti con l’ambiente artistico locale, e con il pittore Pacifico Buzio, di cui Rosso fece il ritratto, dimostra anche che Pavia, nel 1882, forse perse l’occasione per un monumento a Garibaldi diverso di quello realizzato da Egidio Pozzi.

Nel ritratto di Pacifico Buzio ci sono le prove delle prime sperimentazioni di Medardo Rosso, con un occhio al gusto romantico, oltre all’uso di una speciale finitura a cera, che sarà il materiale plastico usato dello scultore per le sue opere più famose.

Ma l’impianto volumetrico ancora definito e saldo, l’attenzione per la resa dei particolari fisionomici e della veste, oltre alla modellazione della materia tuttora legata al gusto romantico, che non saranno più presenti nelle opere posteriori al 1882, fanno capire che il ritratto possa essere forse la prima opera in assoluto di Medardo Rosso, precedente al Locch del 1883, che molti considerano il primo passo verso la poetica dello scultore piemontese. 

Pin It