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Pavia: Tramonti di…vini

  • Paola Montonati

tramonto vini 1Ogni sabato sera, dal 27 giugno fino al 18 luglio, l’associazione Calyx proporrà un viaggio degli occhi e del gusto in Oltrepò Pavese, con una breve passeggiata panoramica in compagnia delle guide dell'associazione e la visita a una cantina storica della zona per una degustazione vini e un rinfresco a tema.

Il tutto inizierà sabato 27 giugno, con l’incontro alla tenuta Isimbarda, nella frazione Castello di Santa Giulietta.

I marchesi Isimbardi, che vissero nella villa oggi sede della provincia di Milano, erano grandi estimatori del vino dell'Oltrepò Pavese fin dalla fine del Seicento, che producevano con la coltivazione razionale della vite sulle colline del loro feudo di Santa Giuletta.

Sabato 4 luglio si visiterà l’azienda agricola Albani, nella frazione di San Biagio. Casteggio.

E’ fin dai tempi dei Romani che sulle colline ai piedi del monte Ceresino, si coltiva la vite e si produce vino, oltre ad essere, per la sua bellezza quasi mistica, stata scelta anche come luogo di preghiera e lavoro nelle vigne da varie comunità monastiche medievali, una delle quali sede attuale dell’azienda Albani, oggi guidata da Riccardo Albani.

Nella serata dell11 luglio sarà il turno dell’azienda agricola i Carpini, nella frazione San Lorenzo di Pozzol Groppo, al confine tra Piemonte e Lombardia, dove si ha un incrocio di grande traffico commerciale e di reciproca influenza tra culture regionali diverse.

Grazie alle sue condizioni di clima mite e ventilato, in presenza di terreno calcareo, il luogo è diventato una zona notevole per la coltivazione della vite, sia nelle varietà pavesi sia in quelle alessandrine, mentre presso un grazioso cascinale in pietra ai piedi del pittoresco castello di Pozzol Groppo è presente l’azienda vitivinicola Carpini.

L’ultimo appuntamento è per sabato 18 luglio all’azienda agricola Doria, nella tenuta Colombina di Montalto Pavese.

Di origini genovesi, la famiglia Doria agli inizi dell’Ottocento comprò il podere ai piedi del castello dei nobili Belcredi per recuperare e valorizzare le tradizioni enologiche oltre padane, dando vita a un’azienda oggi guidata dall'agronomo Daniele Manini. 

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