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Pavia: Magna Disfida de li risotti casalinghi

  • Paola Montonati

magna disfida 1Il 29 maggio e il 12 giugno, presso il ristorante Magnini, in piazzale Tevere a Pavia, si terrà la nuova edizione della Magna Disfida de li risotti casalinghi, dove due squadre dovranno elaborare e preparare il miglior risotto da servire per pranzo o cena, seguendo il motto che “un risotto possa definirsi tale”.

In ognuna delle sfide, ai concorrenti sarà messo a disposizione un chilogrammo di riso, che dovrà essere usato per intero nel corso della ricetta e una volta che il risotto sarà giunto a cottura, sarà servito alla giuria tecnica e ad alcuni degustatori, che ne valuteranno il sapore e com’è stato preparato.

Alla fine del torneo, il primo classificato di ogni eliminatoria passerà alla finale del 19 giugno, quando sarà dichiarato il miglior risotto del 2015.

Il protocollo per un buon risotto è stato stilato dalla Confraternita del Risotto, che allo scopo di “difendere, diffondere e valorizzare la cultura del Risotto attraverso una serie di obiettivi” ha elencato i cinque punti fondamentali per un buon risotto dal soffritto fino alla mantecatura. 

Tra i consigli da seguire con attenzione per i partecipanti al torneo, uno dei più importanti riguarda il divieto di non usare un riso pretrattato, pentole a pressione o il microonde, mentre il soffritto deve essere sfumato con un vino rosso o un brodo sgrassato, per poi essere cotto al dente, dal momento che “servire un riso scotto rappresenta una macchia infamante per ogni gastronomo, di professione o dilettante che sia”.

Infatti una buona cottura non deve essere cosi prevedibile come molti pensano, dato che “dipende da molti fattori: la varietà del riso, la stagionatura, la lavorazione cui è stato sottoposto, il calore del fornello, il tipo e la forma del recipiente, il rapporto tra il riso e il liquido presente in pentola, il gusto personale”.

E per una buona mantecatura occorre usare il formaggio di Lodi, dato che “la leggenda vuole che la primogenitura di tale varietà di cacio spetti al lodigiano”.

Per partecipare alla cena occorre versare venti euro, di cui parte saranno usati per il restauro dell’abbazia di San Lanfranco dal gruppo Gli Amici di San Lanfranco. 

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