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Pavia Giuseppe Viola. Equilibrio nell'estro

  • Paola Montonati

viola pavia 1Verrà inaugurata venerdì 7 ottobre alle 18.30, presso lo Spazio per le Arti contemporanee del Broletto di Pavia la mostra Giuseppe Viola. Equilibrio nell’estro, una retrospettiva dedicata al celebre artista scomparso nel 2010.

L’esposizione, che rimarrà aperta fino al 23 ottobre, sarà presentata dalla storica dell’arte Mariachiara Vidali ed è organizzata e curata dall’Archivio Storico opere di Giuseppe Viola, in collaborazione con il Settore Cultura del Comune di Pavia e il patrocinio della Regione Lombardia, con 80 dipinti che ripercorrono la poetica di Giuseppe Viola, noto per essere stato un virtuoso sperimentatore di tecniche e materiali.

Il percorso espositivo si svilupperà tra le opere giovanili degli anni 50 - 60, dove prevalgono le influenze impressioniste, con le differenti tematiche sociali raffigurate da caldi impulsi e cariche espressioniste, fino alle opere dallo stile più geometrico, dalle quali nacque il Movimento Imagista, di cui Viola è stato il fondatore.

Tra le opere esposte ci saranno anche lavori inediti come Le bambole (1963), Il bacio (1968 - 69), Il pugile (1976 - 78), Lotta di cavalli (1968) collage imagista, già esposto a Mantova nel Palazzo Te e a Napoli presso Castel dell'Ovo, e La lotta dell'uomo (1968) collage imagista con pelle e sughero, che è stato esposto a Napoli presso  Castel dell'Ovo e a Melzo nel Palazzo Trivulzio.

Giuseppe Viola, malgrado la complessità del suo prolifico percorso artistico, ha avuto una rara autonomia espressiva che non è rimasta legata al riferimento stilistico delle correnti pittoriche di riferimento, come nel caso del suo incontro con uno dei maestri indiscussi del novecento italiano, Filippo De Pisis.

Negli anni Cinquanta emergono molte influenze tecniche e un forte richiamo al linguaggio depisisiano, che però sono già letti verso un loro superamento e appaiono usati nei limiti al punto che gli consentono di individuare le tracce di una propria ricerca concettuale.

Allo stesso modo l'esperienza parigina per Viola fu un arricchimento delle potenzialità espressive, non unendosi a una delle molte correnti pittoriche, ma al contrario ebbe la possibilità di approfondire il suo percorso di ricerca, allo scopo di chiarire il repertorio espressivo ed eliminare il confine verso quella peculiare sintassi simbolica che fu il tratto distintivo del suo percorso pittorico.

Partendo da li, alla fine degli anni Sessanta Viola, grazie all’amicizia con lo scrittore Dino Buzzati, diede vita al Manifesto Imagista, che portava nella pittura i dettami imagisti postulati a inizio secolo dall'americano Ezra Pound, fino a quel momento rimasti solo nella poesia, oltre a lavorare a mobili ispirati alla corrente Imagista.

Dopo la poltrona imagista esposta a Palazzo Te, gli eredi dell'Archivio Giuseppe Viola, grazie alla collaborazione con la interior designer Elisabetta Agostoni, nota per aver ideato la Three for Fun esposta al Fuori Salone di Milano, hanno creato una serie di tavolini di varie dimensioni smaltati e laccati, alcuni di questi visibili nella mostra a Pavia.

La mostra sarà aperta al pubblico giovedì e venerdì dalle 16 alle 19, sabato e domenica dalle 10.30 alle 12.30 e al pomeriggio dalle 16 alle 19.

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