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Nutrire il corpo, nutrire l'anima nel Medioevo

  • Paola Montonati

nutrire corpo pavia 1Mercoledì 31 ottobre, presso il Salone Teresiano della Biblioteca Universitaria di Pavia, alle 17 sarà presentato il saggio Nutrire il corpo, nutrire l'anima nel Medioevo da Simona Brambilla e Carla Casagrande, con l'intervento dei curatori Chiara Crisciani, docente all'Università di Pavia sugli sviluppi del pensiero scientifico medievale, in particolare sull'andamento della medicina scolastica e dell'alchimia latina, e Onorato Grassi, professore alla Lumsa di Roma e all'Università Cattolica di Milano sulla filosofia medievale e le teorie della conoscenza nel secolo XIV, i rapporti fra teologia e filosofia e la storia dell'agostinismo.

Nell’alto e basso Medioevo molti aspetti legati al mondo del cibo ancora oggi sono attuali, altri sono così insoliti da risultare quasi alieni all’uomo moderno, legati agli anni prima della Scoperta dell’America, senza molti ingredienti delle diete moderne, ma ne rimangono parole, prodotti, modi di cucinare di cui spesso s’ignora la provenienza.

Ad esempio, la colazione degli italiani prende spunto dal pasto serale dei monaci accompagnato dalle letture delle Collationes di Cassiano, come diceva la Regola di San Benedetto, che spiegava di gustare squisite pietanze, senza che questo fosse visto come un atto di pietà, cosi mangiamo il pane, cuciniamo uova a la coque e assaggiamo la ricotta.

Nel Medioevo la birra venne portata in Italia dai barbari, con la loro cervogia, mentre il vino era spesso richiesto anche per la Messa, così la coltivazione della vite si diffuse anche a nord.

Sono usate ancora oggi le spezie e le erbe aromatiche, che furono molto apprezzate nel Medioevo e spesso erano richieste anche per la cura dei malati.

Persino, in qualche regione, si possono assaggiare i mostaccioli simili a quelli che Jacopa dei Settesoli portò a Francesco d’Assisi, poco prima della sua morte, oltre a una serie di focacce, che erano gli sformati cotti sotto la cenere del focus, torte, allora note come il pane tondo, e grissini, con il nome che deriva da gresa, cioè grasso.

Da ricordare anche il forte valore e significato che il nutrimento, e quello che ruota attorno a lui, dal gusto al digiuno, dalle opere di misericordia ai peccati, dal ruolo fisico del cibo a quello simbolico, dalla cura del corpo alle necessità dell'anima, dall'inventiva culinaria alla disciplina delle diete, ha avuto nel pensiero medievale cristiano, che ne fece uno dei suoi capisaldi fino alla fine del Quattrocento.

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