Le Terre Promesse di Cesare Angelini
Il ricordo di Cesare Angelini è ancora vivo nel ricordo di molti pavesi, a quarant’anni dalla sua scomparsa, e proprio l’anniversario cerca di far conoscere ai più giovani le opere letterarie e umane di un prosatore e critico finissimo, amico di poeti e uomini di cultura, che vennero a Pavia a tenere conferenze invitati da lui, il Rettore del Collegio Borromeo dal 1939 al 1961.
Ed è proprio per questo che l’Associazione Itinerari Cesare Angelini proporrà una mostra nel Salone Teresiano della Biblioteca Universitaria di Pavia, che sarà inaugurata il 21 dicembre alle 16.30 e rimarrà aperta fino al 20 gennaio 2017.
La mostra, curata da Gianfranca Lavezzi, ha avuto la collaborazione dell’Archivio Cesare Angelini e di altri due archivi privati, del Fondo Manoscritti, del Seminario Vescovile, ed è promossa dai Comuni di Pavia, Torre d’Isola e Albuzzano, dall’Università di Pavia e dal Comitato pavese della Società Dante Alighieri.
Verranno esposti documenti, fotografie, lettere, manoscritti inediti, libri, oggetti, in un itinerario che seguirà la biografia di Angelini, dal paese natale di Albuzzano, Cesena, i luoghi della prima guerra mondiale, Torre d’Isola, Pavia, ma anche Assisi e la Terra Santa, carissimi a don Cesare.
La mostra verrà accompagnata da un catalogo, edito da Ibis, curato da Gianfranca Lavezzi e con una premessa di Angelo Stella, che sarà dato in omaggio a chi parteciperà all’inaugurazione e, successivamente, su richiesta.
Cesare Angelini nacque ad Albuzzano, in provincia di Pavia, il 2 agosto 1886, da Giovanni Battista Angelini e Maria Maddalena Bozzini, contadini.
Era il sesto figlio dopo Maria, Giuseppe, Domenico, morto all'età di un anno, Carlo e Gina.
Giuseppe divenne sacerdote, Maria e Gina aiutarono la famiglia nella vita di tutti i giorni, Carlo si sposò con Maria Cattaneo e, padre di dieci figli, continuò la tradizione di famiglia ad Albuzzano.
Nel 1910, dopo essere stato ordinato sacerdote, Cesare si recò nel Seminario di Cesena, dove vi rimase per cinque anni come professore d’italiano e dove conobbe Renato Serra, di cui divenne amico.
Tornato in Lombardia, nel 1915 visse a Torre d’Isola, dove il fratello era il parroco locale, in seguito prese parte alla prima guerra mondiale come cappellano degli alpini.
Durante una missione in Albania Cesare s’interessò al mondo arabo locale e “con l'aiuto del Muftí impara a leggere il Corano in chiave ecumenica” come racconta in alcune delle sue pagine più belle, presenti nel memoir Mi ricordo di Alí.
Alla fine delle ostilità il giovane sacerdote tornò a Pavia, dove insegnava in Seminario e viveva a Torre d’Isola.
Nel 1938, morto il fratello Giuseppe parroco, divenne l’economo spirituale di Torre d’Isola e l'anno successivo fu nominato Rettore dell’Almo Collegio Borromeo di Pavia, incarico che coprì fino al 1961, per poi vivere i suoi ultimi anni con la nipote Margherita in una casa situata in via Luigi Porta a Pavia.
Intanto nel 1952 Cesare aveva ricevuto il titolo di Monsignore e nel 1964 gli fu assegnata la laurea in Lettere honoris causa dall’Università di Pavia.
Cesare Angelini morì nella sua Pavia il 27 settembre 1976 ed è sepolto nel cimitero di Torre D'Isola.
La mostra sarà visitabile da lunedì a venerdì dalle 9 alle 18.30, sabato dalle 9 alle 13.30.