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La Sala del collezionista. Grafica e arti applicate

  • Paola Montonati

sala collezionista 1Giovedì 20 dicembre, alle 16.45, sarà inaugurata presso i Musei Civici di Pavia una nuova sezione espositiva dedicata al fondatore del patrimonio artistico pavese: il marchese Luigi Malaspina di Sannazzaro, nobile pavese e ciambellano dell'Imperatore del Sacro Romano Impero alla fine del XVIII secolo. 

Da giovane, il marchese viaggiò in Italia e visse tra Francia, Inghilterra e Germania e, dopo il suo ritorno, fu incaricato dall'Imperatore Giuseppe II d'amministrare l'ospedale di Pavia che divenne un modello per l'Italia di quegli anni, oltre ad essere il delegato reale dell'Università.

L'invasione francese lo spinse a lasciare Pavia, ma tornò nel suo feudo dopo la sconfitta dell'esercito napoleonico nel 1814 e prese parte al Congresso di Vienna come rappresentante pavese per le negoziazioni che riguardavano la divisione dell'Italia.

Il 12 febbraio 1816 ricevette dell'ordine della corona di ferro da Francesco I nel palazzo imperiale di Milano, poi tornò a Pavia.

Appassionato d'arte e architettura, il marchese lasciò un catalogo della sua collezione di stampe e fece costruire un palazzo destinato all'insegnamento delle belle arti, di cui aveva progettato i piani e, dopo la sua morte, lasciò una ricca collezione di quadri e stampe, frutto dei suoi viaggi a Milano o in Germania, considerata una delle più ricche d'Italia nella prima metà del XIX secolo, oggi costodita nella Pinacoteca Malaspina di Pavia. 

Luigi Malaspina pubblicò anche vari saggi come Delle Leggi Del Bello Applicate Alla Pittura Ed Architettura e Osservazioni sugli ospedali, sugli Stabilimenti di Beneficenza e su differenti caratteri delle inclinazioni e delle passioni.

La Sala del collezionista. Grafica e arti applicate sarà un viaggio nel lato più originale e meno noto dell'illuminato programma collezionistico del nobile pavese, che aveva non solo dipinti, oggi esposti nella Pinacoteca antica dei musei, ma anche opere frutto di diverse tecniche artistiche che, a causa di problemi di conservazione, sono custodite nei depositi e quindi sono generalmente non accessibili al pubblico.

Tra queste c’è una raccolta d’incisioni, il nucleo più cospicuo e originale, che adesso sarà al centro di un itinerario nella struttura della collezione del Malaspina, con una precisa rotazione delle opere grafiche e alle varie tipologie di oggetti che il marchese vedeva come utili alla comprensione dello sviluppo della storia dell'incisione dalle origini alla metà del Settecento.

Per più info si può telefonare al numero 0382399770 oppure scrivere a museicivici@comune.pv.it

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