La festa di Don Bosco a Pavia
Per la fine di gennaio anche la comunità salesiana di Pavia si prepara alla festa di San Giovanni Bosco, che chiuderà un mese dedicato a molte personalità legate al santo dei giovani, come il beato Luigi Variara, il 15 gennaio, la beata Laura Vicuna, il 22 gennaio, San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti, il 24 gennaio, e il beato Bronislao Markiewicz, il 30 gennaio.
I festeggiamenti per San Giovanni Bosco inizieranno domenica 29 gennaio alle 10 al santuario di Santa Maria delle Grazie e sarà monsignor Giovanni Giudici, vescovo emerito di Pavia, a presiedere la messa solenne per famiglie, ex-allievi, benefattori e autorità.
Alle 11.30 presso il collegio don Bosco si terrà la conversazione di monsignor Giudici su “Il messaggio di Papa Francesco per la pace. Indicazioni e prospettive della nonviolenza”.
Martedì 31 gennaio, festa di don Bosco, si terrà la santa Messa solenne con omelia in santuario alle 9 e alle 11, presso il collegio, si terrà un incontro educativo con i sacerdoti e religiosi della diocesi con la riflessione di don Mario Bergomi su “Dall’Evangelii Gaudium all’Amoris laetizia. Educare all’amore ha bisogno di tempo”.
Alle 12.30 ci sarà il tradizionale pranzo fraterno in collegio, con la partecipazione di monsignor Corrado Sanguineti.
La congregazione dei Salesiani fu fondata nel 1859 nel contesto dell’opera di San Giovanni Bosco e all’interno del rione Valdocco, nella Torino della prima industrializzazione e dei primi grandi flussi migratori.
Nel 1862 ci fu la professione dei voti pubblici di castità, obbedienza e povertà da parte dei primi ventidue membri mentre due anni dopo i Salesiani ricevettero il pontificio decreto di lode.
Ma gli inizi non furono facili per i Salesiani, infatti, nei primi anni ebbero varie difficoltà a causa dell’ostruzionismo perpetuato nei loro confronti da parte del nuovo vescovo di Torino Alessandro Riccardi e del suo successore Lorenzo Gastaldi.
Per avere il privilegio dell’esenzione San Giovanni Bosco dovette aspettare il 28 giugno 1884, quando la Santa Sede gli concedette questo privilegio.
Dopo una prima fase nel territorio torinese, i Salesiani iniziarono la loro opera anche in giro per il mondo e l’apostolato missionario cominciò nel 1875 in Argentina con scopo l’evangelizzazione della Patagonia.
Successivamente iniziarono a risalire l’America Latina andando anche in Uruguay, Brasile e nel 1896 anche negli Stati Uniti.
L’Africa era da sempre nei progetti di San Giovanni Bosco ma le prime missioni in quel continente cominciarono solo dopo la morte del suo fondatore, con una casa in Algeria nel 1891 fino ad arrivare in Congo all’inizio del Novecento.
L’opera salesiana in Asia arrivò nel 1906 in India per poi continuare verso est passando per Tibet, Birmania e infine nel 1926 in Giappone.
Il massimo sviluppo della congregazione avvenne nel 1967 quando raggiunse il ragguardevole numero di 21.614 religiosi e 1.196 novizi.
Oggi i Salesiani sono attivi soprattutto in Asia nelle Filippine e in alcune province dell’India, il numero di sacerdoti si è dimezzato, ma rimane il secondo istituto religioso cattolico maschile più grande al mondo, preceduto solamente dalla Compagnia di Gesù.