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I Longobardi da pagani a cristiani: un processo controverso. Prof.ssa Caterina Giostra, Università Cattolica di Milano.

  • Paola Montonati

70716128 510877366144235 4461370168886427648 nRiprendono le conferenze del Museo Archeologico Lomellino di Gambolò, con il ciclo "I Barbari in Italia". Sabato 28 settembre alle ore 21.15, al Salone Litta all'interno del castello di Gambolò, torna la Prof.ssa dell'Università Cattolica di Milano, Caterina Giostra.

Dopo il clamoroso successo di pubblico, fatto registrare giovedì 19 settembre, quando all'auditorium di Gambolò, ben 400 persone hanno ascoltato il Prof. Alessandro Barbero, con la sua conferenza sui Longobardi.

Un evento creato sull’onda della scoperta della necropoli longobarda, di Frazione Belcreda di Gambolò. Per valorizzarle sono state programmate una serie di conferenze tenute da esperti di chiara fama condotta in collaborazione con il Comune di Gambolò.

La Prof.ssa Caterina Giostra è docente di Archeologia cristiana e medievale presso l’Università Cattolica di Milano. Le sue ricerche privilegiano le culture barbariche, in particolare Goti e Longobardi in Italia. Ha prodotto numerose pubblicazioni sul tema; ha partecipato all’organizzazione di varie mostre, fra le quali “Longobardi. Un popolo che cambia la storia”, allestita di recente al Castello Visconteo di Pavia; coordina gli annuali Incontri per l’Archeologia barbarica e la collana “Archeologia Barbarica”. Ha condotto campagne di scavo in vari siti medievali, fra i quali Trezzo sull’Adda, Povegliano Veronese e Castelseprio. In ambito cristiano, ha diretto campagne di scavo nell’antica città-porto etiope di Adulis (Eritrea) riportando alla luce la chiesa orientale e studiando la diffusione del cristianesimo lungo il Mar Rosso.

Sabato 28 settembre, per il suo secondo intervento, tratterà di Longobardi da pagani a cristiani: un processo controverso.

Convertiti ufficialmente al cristianesimo ariano alla vigilia dell’arrivo in Italia e poi al cattolicesimo in particolare con la regina Teodolinda, a lungo i Longobardi rimasero divisi sotto il profilo religioso, conservando peraltro forti resistenze pagane.

Più ancora delle fonti ufficiali, i dati archeologici – in primo luogo di natura funeraria – testimoniano un processo di conversione molto complesso e passato attraverso fenomeni di superstizione e di sincretismo religioso, soprattutto negli ambienti guerrieri e rurali più distanti dalla corte. Una rassegna di segni e simboli emblematici ci permetterà di coglierne concretamente tutta la complessità.

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