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Giovanni da Pisa. Un polittico da ricostruire

  • Paola Montonati

giovannidapisa 1Venerdì 9 marzo, alle 16.30, al Castello Visconteo di Pavia, si terrà la conferenza di presentazione di un grande progetto di restauro e di valorizzazione, ideato dalla collaborazione di Palazzo Madama di Torino, Museo Diocesano di Genova e Musei Civici di Pavia, con il Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale, dove sono tornate all’originario splendore le quattro tavole del pittore ligure d'inizio Quattrocento Giovanni da Pisa, un tempo appartenenti a un medesimo polittico.

Figlio di Balduccio di Alboneto, Giovanni da Pisa nacque nella cittadina toscana intorno al 1300 e svolse il suo apprendistato da scalpellino nel grande cantiere dell'Opera del Duomo di Pisa negli anni successivi alla morte di due grandi maestri della scultura toscana, Giovanni Pisano e Tino di Camaino.

Seguendo le idee del capomastro Lupo di Francesco da Pisa e della sua bottega, Giovanni con le sue sculture si fece notare presto, ma non fu allievo di Giovanni Pisano per motivi anagrafici e non conobbe mai Andrea Pisano e la sua bottega.

La sua attività si svolse in Toscana e a Milano, infatti andò a vivere in Lombardia, come parte della corte di Azzone Visconti, intorno al 1334, poi lavorò alle sculture di Sarzana, San Casciano in Val di PesaMilano, fino alla decorazione della facciata della chiesa di Santa Maria di Brera.

Nel 1349 gli fu offerta la nomina a capomastro del cantiere del Duomo di Pisa, ma Giovanni la rifiutò e da allora non si hanno più notizie di lui.

I soggetti delle tavole sono San Leonardo e Santa Chiara, oggi di proprietà privata e in deposito a Palazzo Madama, di Sant'Agata dei Musei Civici di Pavia e di una Madonna col Bambino del Museo Diocesano di Genova, e saranno esposte a Pavia fino al 19 maggio.

Il restauro effettuato a Venaria, diretto dal Museo e dalla Soprintendenza, ha permesso l’approfondimento delle notizie sulle opere, non sono dal punto del materiale ma anche dell'inquadramento storico-critico.

Dopo questo intervento, si sta pensando di sottoporre a una nuova verifica l'ipotesi di una comune provenienza delle due tavole e della Sant'Agata dei Musei Civici di Pavia e la Madonna col Bambino del Museo Diocesano di Genova.

Gli studi hanno permesso di ipotizzare che a completare il polittico ci fosse una quinta tavola, San Lorenzo, di cui non si conosce l’attuale ubicazione.

L'esposizione delle quattro opere per la prima volta insieme permetterà di spiegare la ricostruzione del polittico, le varie ipotesi sul luogo di provenienza e i dati tecnici emersi durante il restauro.

Alla conferenza saranno presenti l'Assessore alla Cultura del Comune di Pavia, Giacomo Galazzo, la direttrice del Museo Diocesano di Genova, Paola Marini, e la restauratrice che ha ideato il progetto presso i Laboratori di Venaria Reale, Martina Quadrelli.

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