Futurismi. Dall'Avanguardia Storica al Nuovo Futurismo e Postmoderno
Dall’8 al 26 febbraio, presso il Broletto di Pavia, si terrà la mostra Futurismi. Dall'Avanguardia Storica al Nuovo Futurismo e Postmoderno, a cura di Edoardo Di Mauro e Leonardo Gallina.
La mostra si dividerà in tre sezioni, la prima proporrà lavori di alcuni esponenti del Futurismo Storico, come i pavesi Gino Soggetti, Angelo Rognoni e Pino Masnata.
Nella seconda sezione saranno presentate alcune opere degli esponenti del Nuovo Futurismo, fondato a Milano negli anni Ottanta, analizzato in particolare dal critico e storico dell'arte Renato Barilli.
Infine la terza sezione, con artisti contemporanei, come ad esempio due opere di Padre Costantino Ruggeri, spiegherà come il Futurismo a oltre cento anni dalla pubblicazione del Manifesto a Parigi, sia ancora attuale nell'arte contemporanea.
Il Futurismo è stato l'unico movimento d'avanguardia italiani ad aver avuto una grande diffusione internazionale, come dimostra quello russo, rappresentato da poeti come Vladimir Majakovskij (1893-1930) e Aleksandr Blok (1880-1921) e il vorticismo inglese e i movimenti del raggismo, del suprematismo, del costruttivismo.
Tutto ebbe inizio nel 1909 con il Manifesto di Filippo Tommaso Marinetti (1876-1944) pubblicato sul quotidiano parigino Le Figaro, seguito da altri manifesti, scritti per lo più da Marinetti, che ebbero lo scopo di motivare gruppi d’intellettuali in tutta Europa, mediante lettere ai giornali, provocatorie serate e conferenze.
La poetica del Futurismo era legata all’ accettazione entusiastica del futuro, del nuovo, che era identificato nell'automobile, nell'aeroplano, nella velocità, nell'elettricità, nelle fabbriche.
Le opere futuriste usavano i canoni di dinamicità, simultaneità, disordine formale per temi di lotta e aggressione, con l'immaginazione senza fili, cioè la fantasia libera di associare qualsiasi contenuto e le parole in libertà, al di fuori di ogni schema, per esprimere gli istinti nella maniera più diretta.
Gli esiti migliori del Futurismo italiano sono nella pittura, grazie ad artisti come Giacomo Balla, Umberto Boccioni, Carlo Carrà, mentre nella letteratura, oltre alle opere di Marinetti e di altri poeti, tra cui Paolo Buzzi e Luciano Folgore, il caso più noto è la rivista Lacerba, che Giovanni Papini e Ardengo Soffici aprirono nel 1913 al mondo dei futuristi milanesi.
Al Futurismo si legano anche i lavori giovanili di scrittori come Corrado Govoni (1889-1965) e Aldo Palazzeschi (1885-1974).
In generale il Futurismo fu un movimento d’idee alla base di quasi tutte le sperimentazioni dell'arte novecentesca, come il teatro sintetico, e cioè dinamico, alogico, provocatorio, che si concretizzò in alcuni brevi drammi di Marinetti, che però furono importanti per la serie di esperimenti cui dettero vita in tutta Europa.
Un’altra idea del Futurismo fu quello di uno spettacolo totale, capace di eccitare il pubblico e aperto alla sorpresa e all'imprevisto fantastico, ai contributi dell'attore, alle suggestioni derivate dalla nuova arte cinematografica, come gli effetti di sovrimpressione e di dissolvenza.
La mostra è patrocinata dall'Università di Pavia, dal Comune di Pavia e dalla Fondazione Frate Sole.