Festa di Sant’Antonio 2023 a Cassolnovo e Cilavegna
Doppio appuntamento, per la festa di Sant’Antonio, nei piccoli borghi di Cassolnovo e Cilavegna, in Lomellina.
Il programma di Cassolnovo
A Cassolnovo verso le 18 di sabato 14 gennaio si terrà la benedizione degli animali da compagnia dopo la messa, alle 19. 30 è prevista la cena di Sant’Antonio all’oratorio, infine martedì 17 gennaio alle 10 ci sarà la S. Messa, con la benedizione degli attrezzi agricoli e degli animali sul sagrato.
La storia di Cassolnovo
Cassolnovo è un piccolo comune della provincia di Pavia, collocato nell'area del parco del Ticino tra Vigevano e Trecate tra campi coltivati e aree boschive a ridosso del fiume Ticino e sono numerosi i percorsi ciclabili e naturalistici, oltre alle due frazioni di Villareale e di Villanova che furono residenze di caccia degli Sforza .
Delle poche notizie rimaste sulle origini del paese, un’antica lapide romana a Gravellona Lomellina riporta incisioni che si riferiscono alla famiglia Gens Cassia, alla quale Augusto concesse alcune terre come premio e per questo motivo si fa coincidere la fondazione della città alla prima metà del I secolo a.C.
Alcuni storici ipotizzano inoltre che Cassolnovo fu teatro della battaglia tra Annibale e Scipione combattuta nei pressi del Ticino nel 218 a.C.
Nel periodo delle invasioni barbariche fu oggetto di devastanti saccheggi fino all’avvento dei Longobardi che scelsero come capitale Pavia e affidarono il paese alla giurisdizione del Ducato di Lomello.
Intorno all'anno 1000 d.C. a Cassolnovo, in seguito allo spostamento dei suoi abitanti verso ovest per ripararsi dalle continue piene del Ticino, nacquero dei piccoli agglomerati simili alle cascine che basavano la propria economia prevalentemente sulla coltivazione della canapa, del baco da seta e del lino.
A partire dal 1500 alla coltivazione della vite venne affiancata anche quella del riso proveniente dalla Cina e nel 1532 entrò a far parte della nuova provincia del Contado di Vigevano, o Vigevanasco.
Nel 1743 fu unito ai domini di Casa Savoia e nel 1818 assieme a Vigevano divenne parte della provincia della Lomellina, mentre dal 1859 lo fu dela provincia di Pavia.
L’annessione del Piemonte dei Savoia al Lombardo Veneto giovò moltissimo al paese, che vide diffondersi il benessere economico al punto da stroncare il fenomeno del contrabbando, che era particolarmente diffuso lungo le sponde del Ticino.
Il programma di Cilavegna
A Cilavegna, invece, sabato 14 gennaio alle 9.30 ci sarà l’apertura della bancarella del dolce, cui seguirà il 17 gennaio la messa alle 8.30 nella chiesa parrocchiale, alle 15.30 la recita del Rosario e alle 16 la benedizione degli animali.
La storia di Cilavegna
Il nome di Cilavegna, come Cilavinnis si trova citato in un documento del X secolo; successivamente divenne noto come Cilavegna e Celavegno.
Piccolo paese vicino a Mortara e a Vigevano, città spesso al centro di contese per le loro potenti rocche, Cilavegna fu soggetto in tutte le epoche a passaggi e devastazioni di truppe nemiche.
Nel diploma di Federico II dell'8 agosto 1164, fra le terre concesse a Pavia, risulta Cilavegna, compresa nel Comitato di Lomello, che era il dominio feudale dei conti palatini, poi rinnovatò da Enrico VI nel 1191, Ottone I nel 1209 e da Federico II rispettivamente nel 1219, 1220 e 1230.
Nel 1315 Pavia cadde in potere dei Visconti, che riorganizzarono il territorio in podesterie, i cui podestà erano eletti dal principe e Cilavegna fu sede di una di loro.
Dal 1355 alcuni documenti confermano il possesso di questi luoghi alla famiglia Beccarla, all'ultimo dei quali, il nobile Castellino, il duca Filippo Maria Visconti confiscò il feudo e lo passò a Francesco di Castelbarco che a sua volta, lo cedette ad Alberto Maletta, discendente dei conti palatini.