Festa di San Martino 2023 a Tromello
Nel weekend che festeggia la figura di San Martino, giochi, arte, cultura e tanto divertimento si incontreranno tra le risaie della Lomellina, per un fine settimana di novembre davvero da scoprire e gustare…
A Tromello, piccolo borgo vicino a Vigevano, nel weekend dell’11 e 12 novembre ci sarà la storica Sagra di San Martino, protettore del paese.
Dalle 10 alle 19:30 del 12 presso la Sala Nautilus di Via Trieste si potrà visitare la mostra Modellismo Veicoli Civili e Militari, oltre alla possibilità di vistare le bancarelle a tema Harry Potter.
Inoltre domenica 12 novembre, per la grande sagra, si terrà il mercatino nel centro storico, tra dolci, vestiti, giocattoli e gioielli, con anche un’esposizione di motociclette e due mostre, una fotografica sulla storia di Tromello e una d’arte, presso la biblioteca comunale del piccolo paese lomellino.
Non mancheranno, per tutto il weekend, le bancarelle dello street food e il grande luna park, mentre la festa terminerà il 13 novembre presso la Sala Nautilus con la storica Risottata di San Martino verso le 20 di sera.
Ma qual è la storia di Tromello, che si trova sulla riva destra del torrente Terdoppio, non molto lontano dalla città ducale di Vigevano e dalle risaie della Lomellina?
Un tempo Tromello era indicato come luogo di transito sul tracciato della via romea, che da Pavia raggiungeva le Gallie.
Nel 990 Sigeric, arcivescovo di Canterbury, si recò a Roma per ricevere dal Papa il simbolo della sua autorità e, durante il percorso lungo la via Francigena, scrisse sul suo diario di viaggio di essere giunto a Tremel, dove si trovava un ospizio per pellegrini.
Già alla fine del XIII secolo nel borgo esisteva un castello e nel 1335, i Beccarla, nobili pavesi, ne diventarono i feudatari.
Nel 1535 il feudo passò agli Stampa, nobili di Spagna che lo mantennero fino al 1800 con l’avvento dell’era napoleonica.
Il 3 settembre 1659, due reggimenti francesi invasero il paese e i tromellini, per sfuggire ai soldati, si rifugiarono nel castello.
Subito dopo i francesi saccheggiarono l’abitato ed anche la campagna vicina ma non uccisero nessuno perché il maniero, che inglobava il Borghetto, non venne perlustrato.
Per sicurezza gli abitanti ritornarono alle loro case il 30 ottobre, quando i francesi abbandonarono la zona.
Nel 1750 fu costruito il primo ponte di legno sul torrente Terdoppio, che fino ad allora lo si attraversava tramite un guado, o per mezzo di una passerella pedonale di legno, poi nel 1769 venne costruito quello in muratura.
Una striscia di territorio tromellese raggiungeva il fiume Ticino nelle vicinanze della cascina Torrazzina, così nel 1815 fu istituita una Regia Dogana con sei doganieri.
Nel 1828 il Torrione, considerato il simbolo di Tromello, fu alzato di sei metri per collocarvi il quadrante dell’orologio.
Il 22 marzo 1849, dopo la battaglia della Sforzesca, il paese fu invaso dagli Austriaci che vi stabilirono il quartier generale.
Nel 1859, durante la seconda guerra d’indipendenza, Tromello fu nuovamente invaso da 30 mila soldati austriaci che vi alloggiarono dal 30 aprile al 4 giugno.
Dopo la nascita del Regno d’Italia, nel 1864 il paese ebbe la prima illuminazione notturna delle sue strade, con le lanterne a olio, e nel 1899 ottenne quella elettrica.
Un altro grande cambiamento avvenne nel 1881, quando fu inaugurata la linea ferroviaria Pavia-Mortara-Vercelli e nel 1884 quella tranviaria Pomello-Vigevano.