Empatie / Contaminazioni
Dopo la tappa alla Fabbrica del Vapore di Milano, la mostra Empatie/Contaminazioni, organizzata dall'Associazione Culturale Le Belle Arti - Progetto Artepassante, in collaborazione con il Museo Civico Floriano Bodini e l'Associazione Milanoprintmakers, si sposta dal 9 febbraio al 10 marzo al Castello Visconteo di Pavia grazie alla collaborazione con il Settore Cultura, Istruzione e Politiche Giovanili del Comune di Pavia.
Il progetto parte da un'analisi delle rilevanze linguistiche e dei legami tra scultura e incisione prendendo in considerazione le figure di Azuma, Bodini, Marini e Messina e di quaranta incisori contemporanei, selezionati da un comitato composto di Patrizia Foglia, Renato Galbusera, Diego Galizzi e Ivan Pengo, che si confortano con l'opera dei quattro maestri, creando un percorso che combine allievi e maestri.
Saranno quattro le sezioni della mostra, ognuna delle quali presenterà un'opera scultorea di uno dei maestri, accompagnata dalle incisioni che vi si sono ispirate.
La mostra sarà successivamente ospitata presso il Museo Civico Floriano Bodini di Gemonio e Palazzo Cittadini Stampa di Abbiategrasso.
L'iniziativa s’inserisce nel progetto di valorizzazione del linguaggio incisorio intrapreso dai Musei Civici, che conservano l'importante collezione di grafica del marchese Luigi Malaspina di Sannazzaro, nobile pavese e ciambellano dell'Imperatore del Sacro Romano Impero alla fine del XVIII secolo.
Da giovane, il marchese viaggiò in Italia e visse tra Francia, Inghilterra e Germania e, dopo il suo ritorno, fu incaricato dall'Imperatore Giuseppe II d'amministrare l'ospedale di Pavia che divenne un modello per l'Italia di quegli anni, oltre ad essere il delegato reale dell'Università.
L'invasione francese lo spinse a lasciare Pavia, ma tornò nel suo feudo dopo la sconfitta dell'esercito napoleonico nel 1814 e prese parte al Congresso di Vienna come rappresentante pavese per le negoziazioni che riguardavano la divisione dell'Italia.
Il 12 febbraio 1816 ricevette l'ordine della corona di ferro da Francesco I nel palazzo imperiale di Milano, poi tornò a Pavia.
Appassionato d'arte e architettura, il marchese lasciò un catalogo della sua collezione di stampe e fece costruire un palazzo destinato all'insegnamento delle belle arti, di cui aveva progettato i piani e, dopo la sua morte, lasciò una ricca collezione di quadri e stampe, frutto dei suoi viaggi a Milano o in Germania, considerata una delle più ricche d'Italia nella prima metà del XIX secolo, oggi custodita nella Pinacoteca Malaspina di Pavia.
Luigi Malaspina pubblicò anche vari saggi come Delle Leggi Del Bello Applicate Alla Pittura Ed Architettura e Osservazioni sugli ospedali, sugli Stabilimenti di Beneficenza e su differenti caratteri delle inclinazioni e delle passioni.
La mostra sarà aperta dal martedì al venerdì dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 18, sabato e domenica dalle 11 alle 19 ed è ad ingresso libero.