Castelnuovo Scrivia, tra il pavese e il tortonese
Castelnuovo Scrivia, un comune italiano che fa parte della provincia di Alessandria, in Piemonte, situato nel Tortonese e al confine con la Lombardia, ha una storia ricca di cultura e fascino, tutta da scoprire.
I primi insediamenti a Castelnuovo Scrivia risalgono all’epoca romana, come attestano i molti reperti rinvenuti nelle zone di San Damiano, Bovera, Goide, Ova e Cadé, mentre il nucleo abitato vero e proprio sorse intorno al 500 dopo l’arrivo degli Ostrogoti di Teodorico.
Nel Medioevo Castelnuovo fu un alleato di Federico Barbarossa e partecipò alla distruzione di Tortona nel 1155, ottenendo in cambio immunità e privilegi, come il diritto di collocare sulla torre la bandiera comunale, giallo-oro e bianco-argento, e di avere l’esclusiva del mercato del gualdo, usato per tingere di blu le stoffe.
La rivalità con Tortona durò fino all’inizio del 1300 quando, dopo un breve periodo come libero Comune, il borgo divenne un feudo del ducato di Milano, con le signorie dei Bandello, Torriani, Visconti, del Carmagnola e degli Sforza.
In particolare fra i feudatari è molto noto Borso d’Este che, nel 1443-1471, diede impulso alle attività economiche locali.
Dopo una parentesi spagnola con i D’Avalos, Castelnuovo nel 1570 divenne feudo dei marchesi Marini, che fecero costruire la chiesa e il collegio di Sant’Ignazio e il palazzo ora sede municipale.
Il 17 giugno 1828 furono demolite le mura che avevano fatto di Castelnuovo una posizione militare di notevole importanza, grazie anche alla collocazione strategica nel punto d’incontro fra le vie del sale, dal mar Ligure lungo lo Scrivia, e la valle del Po.
Sulla piazza principale del borgo sorge la chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo, costruzione romanica del XII secolo, con un portale decorato con leoni stilofori, lunetta e capitelli, eseguiti dal maestro Albertus all’epoca di Federico Barbarossa.
Nell’interno, dalla pianta a tre grandi navate, si trova un dipinto di Alessandro Berri, che raffigura L’Ultima cena, un affresco del XV secolo rappresentante la Madonna della Misericordia e quattro capitelli del 1100, parte dell’antica pieve, mentre nelle 14 cappelle laterali ci sono tele di Galeazzo Pellegrino, Tirsi Capitini, Geronimo Borghi, Pietro Grassi e Cristoforo Mina.
Di fronte alla chiesa si trova il castello dei Torriani e Bandello, con un porticato ogivale, bifore e arengo e al piano superiore alcune sale con affreschi dei secoli XV e XVI, dominato da una torre merlata, alta 39 metri, le cui strutture originarie sono antichissime.
Tra gli edifici sacri va citata anche la chiesa di Sant’Ignazio, edificata nel Seicento, con all’interno pregevoli opere d’intaglio su legno, quadri e statue.
In via Garibaldi si ammira Palazzo Centurione, risalente al secolo XVII, oggi sede del Municipio, con elegante porticato a crociera.
All’interno si trova il Museo civico, costituito nel 1986, ricco di reperti archeologici dall’età della pietra sino all’epoca romana, con lapidi, statue e quadri delle varie chiesette abbandonate del Tortonese, mappe settecentesche, pergamene, gli Statuti del 1400, antiche armi, ex-voto del 1600 e lavori in ferro battuto, oltre all’Archivio storico locale completamente riordinato.