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Suardi: gli ospedali, una storia antica

suardi ospedali 1Poco dopo l’anno Mille, in tutto il Pavese e nella Lomellina sorsero numerosi ospedali, fondati da piccoli gruppi di monaci che stavano bonificando la zona delle paludi o da ordini monastici guerrieri, che davano sollievo e conforto ai malati più gravi e agli anziani.

Anche Suardi, come molti piccoli paesini della Lomellina, ebbe il suo ospedale, o meglio ne ebbe due, uno che fu fondato dai Cavalieri di Malta e il secondo dagli Ospedalieri, nati nel Quattrocento sulle ceneri dell’Ordine Templare.

Ospedale di San Giovanni di Oltremare

Non si sa esattamente quando venne eretto l’edificio, ora andato perduto, che ospitava l’Ospedale di San Giovanni, gestito da un piccolo gruppo di Cavalieri di Marta, sappiamo soltanto che la mappa del 1760 lo collocava all’interno di Borgofranco e lungo la contrada di mezzo.

Come molte delle proprietà dei Cavalieri di Malta in Lombardia, l’ospedale verso la seconda metà del Cinquecento divenne una commenda governata da un membro dell’ordine, come dimostrato da un documento del 4 agosto 1460 in cui il podestà di Borgofranco, Francesco Zucchi, intima l’esecuzione di un precetto del 1 luglio emanato dal Comune nel corso di una contesa tra i fratelli Antonio e Uberto Millo, allora proprietari delle terre della chiesa di San Giovanni di Oltremare, che faceva parte del complesso ospedaliero.

Dopo questo, l’ospedale viene nominato in un atto del 30 settembre 1551, dove il nobile Stefano De Bobis, che era il beneficiario della commenda, ammette di aver ricevuto quattro staia di frumento da Pietro Agnelli come affitto per le terre da lui coltivate.

Non ci sono da allora altri documenti sull’ospedale, che in ogni caso venne demolito alla fine del Settecento, quando prima la Rivoluzione Francese e poi Napoleone sconvolsero la vita tranquilla della Lomellina e del Pavese.

Ospedale di San Giacomo

Eretto alla fine del Quattrocento, con lo scopo di dare aiuto ai pellegrini di passaggio a Borgofranco, l’ospedale di San Giacomo è nominato per la prima volta nel 1418, in un documento su chi avrebbe dovuto gestire l’ente, dotato di una modesta proprietà terriera.

Dopo essere stato nominato nella visita pastorale del 1460, il complesso è al centro di un atto del 22 agosto 1487 che contiene l’inventario dei beni mobili di cui erano responsabili Giovanni e Francesco Laboranti, che allora gestivano l’ospedale.

Nel periodo del dopo Concilio di Trento, una visita pastorale del vescovo di Pavia Ippolito De Rossi conferma che l’edificio era in pessime condizioni, con il piano superiore a pezzi e un solo ospite pagante, un francese chiamato Claudio, che versava l’affitto ogni anno agli ospedalieri di tre lire.

Una seconda visita apostolica, compiuta da monsignor Peruzzi nel 1576, confermò che la situazione non era cambiata molto, al punto che furono presi dei duri provvedimenti, come dimostra la visita del 1602, in cui l’ospedale risultava del tutto efficiente.

Nella seconda metà del Settecento l’ospedale continuò a essere in piena attività, come dimostra una visita pastorale del 1786, ma la bufera della Rivoluzione Francese ne provocò la chiusura.

Verso il 1846 il complesso fu unito al territorio di Gambarana e conobbe un nuovo periodo di splendore fino alla fine degli anni Cinquanta del Novecento, quando venne chiuso e successivamente demolito. 

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