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La chiesa di San Bernardo a Vigevano

san bernardo vigevano 1Nota per il falò del diavolo d’inizio settembre, la chiesa di San Bernardo a Vigevano è anche un luogo ricco di storia e cultura…

L’attuale edificio risale al 1672, realizzato dopo una serie di demolizioni e ristrutturazioni.

Infatti la prima chiesa di San Bernardo, di cui si ignora la costruzione, venne edificata fuori dalle mura della città e abbattuta nel 1498 per volere di Ludovico il Moro, per far posto ai bastioni della città.

Accanto al tempio si trovava il patibolo per le pubbliche esecuzioni, successivamente spostato nei pressi della scomparsa chiesa di Santa Giuliana.

La confraternita del Santissimo Crocefisso decide di ricostruire la chiesa nel 1575 che, in seguito, fu sottoposta a un nuovo rifacimento nel 1672, ispirato al nuovo stile barocco. 

Il bel frontone ricurvo risale alla seconda metà del Seicento, poi qualche intervento alla facciata ebbe luogo all’inizio del Novecento.

San Bernardo di Chiaravalle, che era venuto a Vigevano a predicare in favore della seconda crociata, è il protagonista della serie di affreschi che decorano le pareti della chiesa, come anche nel ciclo di undici tele del Seicento che rievocano tappe della sua vita.

I quadri sono collocati nel coro, costruito nel 1576, dove sono da vedere le splendide tarsie lignee del coro, che erano una parte dell’antico arredo della chiesa.

Molto curioso è l’altare della cappella laterale sinistra dedicato ai Re Magi con due pregevoli dipinti del Seicento.

Sempre San Bernardo è il protagonista di un dipinto della chiesa che rievoca una leggenda secondo la quale, il santo, passando da Vigevano, fu assalito dal Demonio che ruppe solo per dispetto la ruota del suo carro.

Allora Bernardo afferrò il diavolo e lo mise proprio al posto della ruota, in modo che il carro potesse proseguire il suo cammino.

La tradizione ha conservato il ricordo della leggenda con una manifestazione nella prima domenica di settembre, quando si dà fuoco al fantoccio del Diavolo. 

In questa chiesa oggi si riunisce il consorzio dei muratori e scalpellini attorno al quadro raffigurante i santi Massimo e Floro, loro patroni, oltre alla statua raffigurante l’apostolo Giuda Taddeo, il santo dei casi disperati.

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