Il teatro Carbonetti di Broni
Forse non tutti sanno che a Broni la tradizione teatrale ruota su ben due teatri: il teatro Carbonetti, completamente ristrutturato, erede del teatro Sociale, costruito nel 1881 su progetto dell’architetto Febo Bottini e il teatro dell’oratorio Alessandro De Tommasi, in passato il cinema teatro Astra.
I documenti dimostrano che già nei primi anni del 1900 era attivo a Broni un gruppo teatrale guidato dal concittadino e poeta dialettale Gino Cremaschi, che si esibiva in commedie e drammi sia sul palcoscenico del teatro cittadino sia su quelli dei paesi limitrofi.
La tradizione teatrale, interrotta dallo scoppio del primo conflitto mondiale, riprese nell’immediato dopoguerra per giungere, dopo la seconda guerra mondiale, sino ai giorni nostri ed è documentata dai vari reperti, come fotografie, manifesti, locandine, copioni e articoli di giornali, che i protagonisti hanno voluto gelosamente conservare tra i cimeli di famiglia.
Uno di loro fu Peppino Bruni (Brünei) la cui raccolta abbraccia il lungo arco temporale che corrisponde alla durata della sua stessa vita e, nel mondo del teatro bronese, fu di volta in volta attore, efficace organizzatore, preciso rammentatore e documentato storico.
La famiglia di Peppino ha poi messo a disposizione della comunità questo straordinario fondo affidandolo alle cure della Compagnia dialettale di Broni e del teatro Carbonetti.
Peppino Bruni debuttò come attore nel 1933 interpretando la parte del dottor Piero in Fidansament uficial, una commedia in vernacolo bronese scritta da Francesco Ferrari, poi fece parte del balletto degli Sgaratà sister nella rivista Le Donne, i Cavalier, l’Arme, gli Amori andata in scena nel marzo del 1936 al Carbonetti.
Bruni, che faceva parte del Gruppo Filodrammatici Bronesi, partecipò a tutte le tappe di questa compagine che si distinse, durante il ventennio, per la bravura dei suoi attori che riportarono premi in alcuni concorsi provinciali.
Il teatro bronese aveva personaggi come Virginio (Ginio) Botta, Francesco Ferrari, che alle doti di attore univa il ruolo di autore di testi teatrali, Carlo Cambieri, Anita Gallati, Angela Bergamini, Peppino Muggiati, Carlo Scabrosetti, Lino Salvaneschi (Babasch), il baritono Francesco Dettoni e moltissimi altri.
Il teatro bronese oggi
Nei primi anni Cinquanta Ferrari, Botta e Cambieri furono il punto d’incontro con le nuove individualità che stavano emergendo, come Franco Mezzadra, prima attore e dopo regista e Mario Salvaneschi (Lasaratt), artefici della compagnia del Teatro Dialettale Bronese costituitasi nel 1977, cui faranno parte Lino Silva, Angelino Maggi (Sigalei), Armando Buiatti, Antonio Colombi e Carlo Rossetti (Bèu).
Poi il Teatro Dialettale Bronese passò il testimone alla Compagnia Dialettale dell’Oratorio che ha avuto il compito di proseguire l’attività teatrale con successo.
Il fondo documentale di Peppino Bruni è un patrimonio della storia del teatro locale, e si spera che possa essere integrato con la documentazione in possesso degli eredi di altri che furono figure preminenti della vicenda, come Francesco Ferrari, Virginio Botta, Antonio Colombi, Lino Salvaneschi, Armando Buiatti e Mario Salvaneschi, per creare un archivio da conservare gelosamente nel teatro cittadino.