Duomo di Vigevano
Un gioiello in una delle piazze più belle d’Italia
Le origini del Duomo di Vigevano, che si trova nella centralissima piazza Ducale, risalgono al 1364 quando l’architetto Bardolino da Novara ne iniziò l’edificazione.
Verso il XV secolo la costruzione della piazza portò la facciata sul lato corto a trovarsi stretta tra la rampa di collegamento al Castello e i vicoli laterali, mentre la torre campanaria faceva parte della fortificazione del castello.
L' ultimo duca Sforza, Francesco II, grazie a una concessione del papa Clemente VII permise il passaggio di Vigevano al rango di città e sede vescovile e di conseguenza la chiesa maggiore divenne cattedrale, con la conseguente riqualificazione e ricostruzione totale dal 1531 al 1606, tranne per la parte absidale e il coro, su un progetto di Antonio da Lonate.
Nel 1680, durante l’età barocca, il cardinale Juan Caramuel fece demolire la rampa di collegamento al Castello per dare inizio ai lavori della nuova facciata della cattedrale.
Il lato orientale venne diviso in quattro settori, su cui si affacciava il complesso.
In tal modo la piazza si unisce alla chiesa, diventando il sagrato e sconvolgendone la prospettiva. Ciò è raggiunto attraverso il posizionamento del fronte, che ha sia lo scopo di nascondere i vicoli retrostanti che di mascherare il mancato allineamento tra la cattedrale e la piazza.
Nel 1716 venne innalzata la cupola, mentre tra il 1828 e il 1858 le strutture tardo-rinascimentali furono ricoperte da una nuova decorazione a fresco.
La pianta del Duomo è una forma quasi rettangolare con tre navate, dotata di un presbiterio con un ampiezza uguale alla navata centrale e al transetto, mentre vicino alla chiesa troviamo due battisteri. Il Duomo è un insieme di volumi in cui emergono il campanile con la base quadrata e la cupola, la facciata orientata verso la piazza Ducale e un fianco su via Roma.
Le strutture del complesso sono in muratura continua con dei pilastri in muratura in laterizio a mattoni pieni.
L'esterno è intonacato con una parte in muratura a vista mentre l'interno è riccamente decorato e rivestito.
Le strutture orizzontali sono costituite da una serie di volte sempre in muratura, mentre la copertura è un incrocio tra capanna e padiglione, con la volta maggiore ricoperta da una serie di lastre in rame.
L'interno, con la croce latina e le tre navate, ha delle notevoli opere d'arte.
Nel primo altare a sinistra dell'ingresso si trova il modellino ligneo della chiesa, creato da Antonio da Lonate, mentre il terzo altare a sinistra conserva un polittico a tempera della scuola leonardesca. Sull'altare maggiore vi è un paliotto settecentesco, con delle figure ricamate in seta ed oro, provenienti da un paramentale cinquecentesco, mentre nel transetto destro troviamo dei notevoli dipinti attribuiti alla scuola di Macrino d'Alba e Bernardino Ferrari.