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Villanterio, piccolo borgo del Pavese

villanterio foto montonatiBorgo incantevole tra le campagne del Pavese, Villanterio ha una storia ancora oggi avvolta nel mistero…

Villanterio prima dell'anno Mille era di proprietà del nobile Lanterio, e nel XII secolo era detta appunto Villa Lanteri.

Nel 1164 è citata nel diploma con cui Federico I assegnò a Pavia la giurisdizione sull'Oltrepò, la Lomellina e quelle parti del Pavese orientale, come Villanterio, che non erano ancora sotto il suo controllo.

La signoria sul paese apparteneva in quegli anni al monastero di San Pietro in Ciel d'Oro di Pavia, che nel 1260 cedette la località a una famiglia che prese il nome di Capitani di Villanterio, da questi il feudo passò agli Schiaffinati, ai nobili Rizzi nel 1538 e nel XVIII secolo ai nobili Vitali-Rizzi di Pavia e infine, per eredità, ai nobili Meriggi di Villanterio.

Nel 1872 fu unito a Villanterio il comune di Monte Bolognola.

Il cuore storico del borgo oggi è il Palazzo Rizzi, costruito fra il 1540 e il 1547 da Giovanni Angelo Rizzi, segretario di camera del Duca di Milano Francesco II Sforza e cancelliere del consiglio segreto di Milano, che acquistò nel 1538 dalla camera imperiale di Carlo V il feudo di Villanterio.

A quel tempo il Castello era diviso tra alcune famiglie nobiliari, così Rizzi comprò dai nobili le parti del castello che erano di loro proprietà.

Il piano nobile del Palazzo era composto da un grande salone e cinque sale consecutive, coperti da volte a lunette affrescate, con un ciclo pittorico che proseguiva anche sulle pareti.

L’ultimo dei Rizzi lasciò in eredità il palazzo al conte Galeazzo Attendolo Bolognini nel 1667 e da allora il palazzo venne declassato a modesta abitazione di fittavoli.

Nel 1876 il Comune di Villanterio acquistò il complesso dai Bolognini e lo rese la sede attuale della scuola elementare, uffici municipali e alloggio del segretario comunale.

Il secondo monumento del paese è la Chiesa di San Giorgio, la cui costruzione ebbe inizio nel 1500, dove c’era una chiesa dedicata a San Giacomo, che si presentava insufficiente a contenere la popolazione e inoltre era fatiscente, senza le tegole del tetto e con le pareti per la maggior parte prive dei dipinti di Santi.

La nuova chiesa ha una pianta che vede l'asse dell'edificio indirizzato sul lato nord, ideato per utilizzare il presbiterio della precedente chiesa nel corso degli anni necessari per la costruzione del nuovo edificio.

Della chiesa di San Giacomo oggi resta il campanile.

La Chiesa di San Giorgio nel tempo fu al centro di numerosi lavori di ampliamento con la costruzione delle cappelle laterali, di adeguamenti e sistemazioni varie, allo scopo di garantire la sicurezza dell'edificio.

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