Piazza Malaspina a Tortona
Una delle piazze più antiche di Tortona è Piazza Malaspina, dalla storia ricca di aneddoti…
In questa piazza, che si affaccia su via Emilia, sono da vedere il Palazzo Barenghi e una fontana al centro del selciato che ricopre la zona.
La piazza, in passato nota con il nome di Santo Stefano, prendeva questo nome dell’omonimo monastero benedettino fondato nell’XI secolo, poi soppresso nel 1797, che occupava l’area tra via Zenone, via Carlo Mirabello e via Sada.
Monastero benedettino, nel XVI secolo Santo Stefano fu la sede provvisoria del vescovo Cesare Gambara dal 1566, ma fu venduto ai Canonici Lateranensi nel 1574 che vi rimasero sino alla chiusura, quando furono allontanati dalle autorità sabaude.
Dell’antica chiesa, ricostruita alla fine del XVI secolo, rimane oggi parzialmente visibile solo l’abside.
A metà Ottocento la Piazza Santo Stefano divenne la piazza del gesso, perché vi si trattava la vendita del gesso, ma anche carbone, ghiande, vino, aceto, fino alle barbatelle, fino ai generi alimentari.
Nel 1922 la Piazza, che divenne piazza Malaspina, era il noto mercato del pollame, delle uova, dei conigli e delle foglie secche di pannocchia.
Allo scopo di dare una nuova ricollocazione ai mercati cittadini, il Sindaco decise che dall’1 gennaio 1925 nella piazza sarebbero stati messi in vendita formaggi e latticini, pesce fresco, secco e salato, conserve in scatola e altri commestibili, oltre a candele e saponi, sottraendoli a Piazza Vittorio Emanuele, oggi Piazza Gavino Lugano, scatenando molte proteste.
Poi una nuova delibera podestarile stabilì che dal 7 aprile 1929 il mercato delle uova e del pollame doveva essere trasferito da Piazza Malaspina al cortile dell’ex-chiostro della Trinità, idea che i commercianti e i negozianti di Piazza Malaspina videro come un atto punitivo verso quella zona della città, oltre che una fonte di gravi danni economici.
Fu inviato un esposto al Podestà, sottoscritto da tutti gli esercenti della zona, per chiedere la revoca di quella decisione, ma fu confermato il provvedimento del trasporto del mercato alla Trinità.
Da allora Piazza Malaspina divenne la popolare Piazza del Formaggio fino a metà degli anni Settanta quando le bancarelle dei generi caseari furono trasferite in Piazza Milano, dove ci sono ancora oggi.
Con gli interventi edilizi attuati dal podestà Antonio Boragno nel 1929, ci fu l’ampliamento della piazza, realizzato nel 1930 con la demolizione di alcune vecchie case esistenti sul lato settentrionale.
All’abbellimento della piazza contribuì la collocazione della fontana posta proprio al centro, realizzata con il lascito della famiglia Sada e in seguito sostituita con l’attuale dopo la seconda guerra mondiale.