Pavia: Chiesa di Santa Maria delle Grazie
Fuori dalla Porta di Santa Giustina, lungo la via per Piacenza, gli abitanti di Pavia avevano eretto, dopo la pestilenza del 1577, una cappellina dedicata alla Madonna e fu proprio lì che il 25 marzo 1609 Agostino Rattazzi, un bambino paralitico fin dalla nascita, guarì miracolosamente dopo aver chiesto alla Vergine di fargli una grazia.
L’evento miracoloso spinse il vescovo, Giovan Battista Biglia, alla costruzione di un santuario mariano e grazie alle numerose offerte dei devoti, il 5 agosto del 1609 venne posta la prima pietra dove prima sorgeva un’antica chiesa dedicata a San Guglielmo.
Nel giro di pochi anni la costruzione fu completata e per il fatto di essere situata al di fuori delle mura della città, venne sopranominata “La Madonna di fuori”
Dal 1627 la chiesa venne affidata ai Carmelitani Scalzi, che vi edificarono una cappella consacrata a Santa Teresa d’Avila, la mistica carmelitana che diede inizio alla riforma dell’Ordine.
A causa delle soppressioni napoleoniche, nel 1799 i Carmelitani vennero allontanati, mentre la chiesa chiusa e destinata ad uso pubblico.
Solo nel 1824, il vescovo Luigi Tosi riaprì la chiesa al culto, mentre nel 1897 il vescovo Agostino Riboldi la affiderà ai Salesiani, che vi introdurranno le loro devozioni religiose.
L’incompiuta facciata della chiesa fu ideata da un ignoto architetto il cui progetto successivamente venne rielaborato dal pavese Tassinari.
All’interno troviamo colonne in granito e finissimi fregi in stucco, mentre gli affreschi furono ideati dai fratelli Fiammenghini, gli archi delle cappelle presentano le figure dei Profeti e nelle pilastrate vi sono dodici scomparti con altrettanti puttini coi simboli della Cantica e le storie della Vergine, mentre l'Assunzione della Vergine, che si trova sull'arco trionfale, fu eseguito nel 1641 dai fratelli Daneda.
L'altare maggiore, che sostituisce quello sontuosissimo ideato nel 1743 e ora conservato nella chiesa di Villareggio, risale al secolo scorso.
Nel coro vi è un affresco raffigurante il Crocifisso tra la Maddalena e San Giovanni, dipinto da Giovanni Mauro della Rovere verso il 1636, mentre nelle cappelle laterali, di stile barocco, troviamo due quadri raffiguranti l'estasi di S. Teresa e il transito di S. Agostino, risalenti agli inizi del Seicento.