Il castello di Frascarolo
Nella Bassa Lomellina, quasi al confine del Piemonte, si erge, ben conservato, un castello che ha visto scorrere la storia.
La prime scoperte riguardanti Frascarolo appartengono all’età romana, come dimostrano i reperti archeologici conservati in alcuni piccoli musei locali.
Tra il 924 e il 942 il vescovo di Lodi Ogglirio donò al conte Alberico alcuni terreni e borghi, tra i quali Frascarolo.
Fino al X secolo il borgo fu un feudo dei conti Palatini di Lomello, ma nel 1024 questi furono cacciati da Pavia e costretti a rifugiarsi in Lomellina, dove crearono un piccolo Stato dotandolo di numerosi fortilizi difensivi: il più importante fu il castello di Frascarolo.
Ma i Beccaria, nel 1295 riescono a sconfiggere i Palatini che tornano a Pavia da dove nel 1315 saranno cacciati dai Visconti.
Dal XIII secolo Frascarolo diventa un feudo dei Varesini e dei Bellisoni fino alla proclamazione della pace di Costanza.
Nel 1404 il castello fu incendiato e irreparabilmente distrutto, ma fu riedificato nel 1512.
Dopo gli Sforza, Frascarolo divenne feudo di alcune tra le più significative famiglie dell’epoca, come i Cairoli e i Beretta.
Verso metà dell’800 il castello divenne della famiglia Vochieri, a cui rimase fino al XX secolo.
Nel 1882 l’architetto Vandone, per conto di Giovanni Vochieri, trasformò radicalmente il castello, dandogli l’aspetto di una residenza signorile, con un elegante impatto scenografico e architettonico.
Agli inizi del ‘900 il castello divenne un monumento nazionale, e ancora oggi ne possiamo ammirare la perfetta conservazione.
Il castello è a pianta quadrata con quattro angoli dotati di torri cilindriche. La costruzione non nasconde i rifacimenti ottocenteschi, come nel caso delle torri, soprattutto nelle sovrastrutture delle parti superiori.
L’ala ovest presenta l’ingresso principale del castello, sormontato da un muro superiore al resto della costruzione, dove si possono notare le tracce delle leve del ponte levatoio, oggi sostituito da uno in muratura, mentre il fossato è stato trasformato in un elegante e austero giardino.
Tre dei quattro lari del castello ci offrono una serie di loggette, senza soluzione di continuità, con dei pregevoli motivi architettonici alternati a balconcini con finestre praticabili o affrescate con serramenti e tende.
Il quarto lato, rivolto a nord, unisce le due torri e completa il perimetro difensivo del castello.