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Borgarello cascina la Colombina

la colombina cascina 1Una cascina ci racconta una storia che attraversa i secoli, varie destinazioni d’uso, le guerre, l’arte, l’agricoltura.

Nel centro di Borgarello, in provincia di Pavia, c’è il complesso rurale cascina La Colombina, attualmente di proprietà della famiglia Bono, che è stato il centro del nucleo originario del paese con le sue antiche mura.

Dagli archivi storici e notarili di Milano e di Pavia si sa che, nel XVI secolo, il complesso era dei Del Bove, mercanti e nobili pavesi, che lo avevano acquistato dai Frati Agostiniani di San Pietro in Ciel d'Oro e dalla famiglia Del Majno.

Grazie alla sua parentela con i Visconti-Sforza, i Del Bove avevano varie proprietà ducali all'interno del Parco Visconteo, oltre a una postazione strategicamente importante, che le fonti identificano con la Torre Bianca del Majno.

Prima dei Del Majno la Cascina era una fortificazione militare, parte dei beni di un'altra famiglia nobile pavese, i De Curtis, come dimostrano le tracce murarie e soprattutto la Torre angolare, vincolata dalla Soprintendenza ai Beni Ambientali e Architettonici, che risale al periodo dei Visconti.

Del Cinquecento è invece la decorazione pittorica che ingentilisce la Torre nella fascia, risalente al passaggio di proprietà ai Del Bove, come pure lo stemma gentilizio, raffigurante un bue sormontato da un'aquila, che appare sia dipinto che scolpito all'interno della Torre.

Sulla facciata rivolta a mezzogiorno dell'edificio padronale, c’è un’effige raffigurante tre colombe, forse un chiaro riferimento al nome stesso della cascina e presumibilmente un riferimento alla Contrada della Colombina di Pavia, residenza di alcuni dei proprietari originali.

Questi particolari fanno capire quanto i nuovi proprietari, cadute le esigenze difensive, tenessero a dare prestigio e bellezza alla loro dimora.

I Del Bove vi abitarono per tre secoli, con continuità, com’è documentato dal 1584, e le varie generazioni hanno lasciato traccia negli atti di battesimo, di matrimonio e di morte conservati nei registri parrocchiali di Borgarello, e dal XVII secolo diedero alla cascina la sua conformazione attuale e la sua vocazione agricola.

Dopo la fine della famiglia Bovio nel 1850, i nobili e mercanti pavesi Pecorara divennero i nuovi proprietari e nel 1877 vendettero tutto ai Bono, loro fittavoli come lo erano già stati anche dei Bovio.

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