Battistero di San Giovanni ad Fontes a Lomello
Uno dei gioielli dell’alto medioevo, uno dei maggiori monumenti dell’arte longobarda.
Le prime notizie storiche sul Battistero di Lomello risalgono al 1311, quando il nobile Ebolo da Lomello chiese ed ottenne dal prevosto Gualtiero Bottigella di erigere una cappellina e un altare dedicati a Giovanni Battista, con l'obbligo di una messa settimanale.
Una visita pastorale del 1576 dimostra che vi era già il fonte battesimale, con i gradini per discendervi all’interno, come è confermato dagli archivi della Curia di Pavia.
Nel 1875 il parroco del paese fece installare all’interno del battistero un nuovo fonte scolpito nel marmo, inoltre fece alzare il pavimento e togliere i gradini, orientò ad oriente il nuovo altare, tutto questo con lo scopo di destinare il Battistero a diventare una delle tante sedi della Compagnia delle Figlie di Maria, senza rendersi minimamente conto dell'importanza del monumento.
Solo nel 1939 il parroco ed il Comune decisero di prendere un’iniziativa concreta riguardo al restauro del Battistero e della Basilica di S. Maria Maggiore.
Grazie all’intervento della Soprintendenza per la Lombardia, del Vescovo Bargiggia e del Ministro Bottai, nel 1940 iniziarono i lavori di restauro guidati dal professore Gino Chierici e dell’ingegnere Luigi Comi assieme all’impresa edile di Stefano Cattaneo, e furono portati avanti con grande cautela, ma anche con determinazione, e solo un anno dopo, il 6 dicembre 1941, Lomello poté festeggiare l’inaugurazione del suo Battistero, tornato agli antichi splendori.
La pianta del Battistero è a forma di croce, lungo sull’asse est-ovest circa 16 metri, e su quello nord-sud 13 metri.Al centro del Battistero si eleva un tamburo ottagonale dotato di otto finestre a montanti diritti e un arco a tutto sesto, affiancati da due nicchie rettangolari, delimitate da un angolo con i lati ben messi in evidenza da due mattoni in rilievo.
Sul davanzale delle finestre corre una cornice di mattoni orizzontali dentellati, mentre sotto la gronda dell'edificio troviamo una cornice simile, decorata a denti di sega situata tra due fasce di mattoni sporgenti.
Al culmine del tetto notiamo un piccolo tiburio composto da due piani, ornato con una serie di monofore sormontate da bifore, che richiamano una serie di motivi che si possono notare sul fianco della basilica, risalenti alla fine del X secolo.
Al centro della cappella troviamo il fonte battesimale, dell’epoca longobarda, dall’inconfondibile forma a esagono irregolare con un asse centrale spostato rispetto a quello del tamburo ottagonale, con lo scopo preciso di orientare il fonte a oriente, verso Gerusalemme.
La vasca ha un parapetto in muratura intonacata, mentre nel lato sud troviamo il gradino di accesso al fonte e su quello est un pozzetto alto circa 60 cm.
Subito dopo troviamo una risega, cioè una rientranza dovuta a una interruzione brusca dello spessore in una struttura muraria, che si presenta di ottima fattura e perfetta nelle misure dei lati.
Il pozzetto, con dei bordi dipinti con un colore rosso vivace, ha sul fondo una croce rossa su fondo grigio con la scritta Piscina, mentre le parti interne del parapetto sono decorate con un motivo a losanghe rosse e fasce grigio azzurre, che ricordano i numerosi motivi geometrici tipici delle basiliche bizantine.
Le pareti del braccio sud del Battistero lasciano intravedere un panneggio grigio con una serie di croci greche dipinte in rosso inserite in numerosi circoli e losanghe, mentre la nicchia semicircolare di sud est conserva alcuni resti della pavimentazione ad opus sectìle, cioè una serie di esagoni e rombi connessi in modo irregolare tra di loro, sistema molto utilizzato nella tarda antichità romana e nel primo medioevo.