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L'arte è emozione: Pietro Lorenzetti Entrata di Cristo in Gerusalemme

  • Paola Montonati

pietro lorenzetti entrata cristo 1L’Entrata di Cristo in Gerusalemme fa parte delle Storie della Passione di Cristo nel transetto sinistro della basilica inferiore di San Francesco ad Assisi, dipinte intorno al 1310-1319.

Il dipinto si trova sulla volta a botte e Lorenzetti ci lavorò partendo dall’immagine tradizionale di Cristo che avanza da sinistra verso destra seguito dagli Apostoli, con la gente di Gerusalemme che gli viene incontro dal lato opposto, rinnovandola però con alcune invenzioni di grande effetto.

I due gruppi di figure s’incastrano sui bordi del dipinto generando un angolo ottuso molto divaricato, che ha il vertice nella figura di Cristo, in primo piano e che incede sull'asinello entro un sontuoso mantello blu bordato d'oro, e avanza benedicendo la folla, che lancia rami di ulivo e stende drappi sulla via.

In quest’angolo di figure se ne incunea un secondo composto dalle mura di Gerusalemme, dalla porta in stile medievale e dagli edifici monumentali che sporgono con scorci arditi, prospetticamente validi ma non legati a un unico punto di fuga.

Gli apostoli sono colti ciascuno nella propria individualità, in primo piano si riconosce Giuda Iscariota, già senza aureola, vicino a san Pietro col quale scambia uno sguardo, mentre un altro, forse Giacomo il maggiore, è distratto dai bambini che lanciano l'ulivo, e ruota vistosamente la testa.

Un altro particolare realistico è quello del bambino rosso vestito che, dall'altro lato, fa capolino tra due ragazzi con vesti azzurre, affacciandosi da una sorta di sipario.

L’autore

pietro lorenzetti entrata cristo 2Il pittore del gotico italiano Pietro Lorenzetti nacque a Siena intorno al 1280 e con il fratello Ambrogio fu l’esponente principale dell’arte senese negli anni prima della peste nera e insieme hanno contribuito a introdurre il naturalismo a Siena.

Nei primi anni del 1300 Pietro fu ad Assisi e dopo il 1315, si spostò verso Firenze, dove dipinse un Polittico e alcune opere singole in luoghi sacri e visitò Cortona, forse solo per dipingere la Croce della chiesa di San Marco.

Fu probabilmente allievo di Duccio, la cui influenza si vede nella linearità graziosa e ricca di colore della pala d’altare del 1320 nella Pieve di Santa Maria ad Arezzo.

Tra il 1326 e il 1329 Pietro tornò ad Assisi per affrescare il braccio sinistro della Basilica Inferiore di San Francesco con numerose scene, come Discesa al Limbo, la Risurrezione e Deposizione.

Dopo il 1329 Pietro ritornò a vivere a Siena dove dipinse una famosa Natività e con il fratello Ambrogio lavorò a un affresco sulla facciata dell’ospedale di Siena nel 1335 oggi perduto.

I fratelli Lorenzetti condividono una certa affinità di stile, tuttavia, la pesantezza delle loro figure dimostra l’influenza di Giotto e dei loro più grandi contemporanei senesi, come Simone Martini.

Lo stile maturo di Pietro Lorenzetti si rivela nel trittico Nascita della Vergine del 1342, il suo ultimo lavoro importante prima della morte, avvenuta a Siena nel 1348 probabilmente a causa della peste. 

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