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L'arte è emozione: Domenico Ghirlandaio Adorazione dei pastori

  • Paola Montonati

domenico pastori 1Domenico Ghirlandaio dipinse l’Adorazione dei pastori nel 1485, come attesta l'anno, in numeri romani, che il pittore ha lasciato in uno dei due capitelli corinzi che sorreggono il tetto della capanna sotto cui si svolge la scena.

L'opera venne commissionata all'artista dal banchiere fiorentino Francesco Sassetti, che lo aveva incaricato di realizzare gli affreschi della cappella di famiglia nella chiesa di Santa Trinità a Firenze, la pala completava il ciclo, e ancora oggi la si può ammirare nella sua collocazione originaria.

Nella composizione, quadrata, oltre agli elementi tipici dell'iconografia dell'adorazione dei pastori, notiamo in lontananza un arco di trionfo, la struttura della capanna è retta da due colonne corinzie, e la mangiatoia del bue e dell'asinello è ricavata da un antico sarcofago romano.

Su quest'ultimo compare un'iscrizione che recita “Ensa cadens. Solymo. Pompei Fulvi[us] Augur Numen. Ait. Quae me conteg[it] Urna Dabit” cioè “Mentre Fulvio, augure di Pompeo, cadeva sotto i colpi di spada a Gerusalemme, disse 'l'urna che mi contiene farà nascere un dio'” che allude alla nascita di Cristo.

Da notare che san Giuseppe osserva in lontananza il corteo che sta sopraggiungendo.

Il Ghirlandaio dedica un’elevata attenzione ai dettagli, spia dell’influsso della pittura fiamminga, infatti, l'opera ha qualche debito nei confronti del celebre Trittico Portinari di Hugo van der Goes, oggi conservato agli Uffizi ma realizzato per i Portinari di Firenze, che raffigurava, al centro, proprio un'adorazione dei pastori.

Il primo pastore, quello con i capelli lunghi che s’inginocchia e mostra il Bambino, potrebbe lo stesso Ghirlandaio.

L'opera dell'artista fiorentino venne da molti artisti e ottenne le lodi di Vasari, che nelle sue Vite, scrisse che il Ghirlandaio aveva realizzato “una natività di Cristo da far maravigliare ogni persona intelligente, dove ritrasse se medesimo e fece alcune teste di pastori che sono tenute cosa divina”.

L’autore

domenico pastori 2Domenico Bigordi detto il Ghirlandaio nacque a Firenze nel 1449, e una testimonianza delle sue opere giovanili è l'affresco della lunetta della cappella Vespucci nella chiesa d'Ognissanti a Firenze che rappresenta la Madonna di Misericordia, con un disegno essenziale e semplice che testimonia l’influsso di  artisti come il Verrocchio e il Pollaiolo.

Prima del 1475 realizzò gli affreschi per la cappella di Santa Fina nel duomo di San Gimignano con Storie di Santa Fina. 

Dopo il suo viaggio a Roma lo stile del Ghirlandaio ebbe delle determinate caratteristiche che rimarranno sostanzialmente le stesse, come la descrizione dettagliata dei particolari, figure aggraziate, colori accesi, composizioni affollate.

A Roma eseguì la decorazione per la Biblioteca Vaticana, oggi andata perduta, e la Vocazione di Pietro e Andrea nella cappella Sistina.

Ghirlandaio lavorò a Firenze a partire dal 1482 quando gli fu commissionata la decorazione della Sala dei Gigli di Palazzo Vecchio e la decorazione della cappella Sassetti in Santa Trinità dove ambientò le scene nella Firenze del tempo, ad esempio nella Resurrezione del fanciullo di Casa Spini la scena si svolge a piazza Santa Trinità. 

Poi lavorò alla cappella Tornabuoni in Santa Maria Novella con le Storie della Vergine e di San Giovanni Battista, al tondo con l'Adorazione dei Magi del 1487 e all'Adorazione dell'Ospedale degli Innocenti, oltre ad alcuni ritratti come il Vecchio con bambino e Giovanna Tornabuoni. 

Domenico Ghirlandaio morì nel 1494.

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