I vigili urbani di Pavia sempre all’erta
I Pavesi sono abituati a vederli all’opera, a volte amici preziosi, a volte irremovibili tutori della legge, ma quanti conoscono la storia della Polizia Urbana di Pavia?
Fino alla seconda metà dell’Ottocento, quando nacque il Regno d’Italia, Pavia non aveva un vero e proprio corpo dedicato alla vigilanza urbana, tanto che la maggior parte delle competenze di questo delicato incarico erano gestite da pattuglie armate e da una serie di ronde a cavallo, che nel 1848 vennero usare per sedare i tumulti dopo la fine delle Cinque giornate di Milano.
Nel 1859 fu aperto un ufficio di Polizia Comunale, composto di un commissario, tre commessi e un addetto alle ore diurne, ma venne subito abolito quando la legge italiana designò un nuovo sindaco per Pavia.
Pochi anni dopo, nel 1865, il nuovo sindaco fece pubblicare il Bando di Concorso per il Corpo dei Sorveglianti Municipali, primo passo verso la nascita di una nuova Polizia Comunale.
Al termine del concorso, il 26 agosto di quello stesso anno, furono assunti sei Sorveglianti semplici e un Capo Sorvegliante, che indossavano una divisa composta di cappello a cilindro, una palandrana, pantalone blu scuro e una canna d’India come arma difensiva.
Detti con affetto “Capiòn” dai cittadini pavesi, il gruppo col passar del tempo venne allargato ad altri sei sorveglianti e un assistente capo.
Verso gli inizi del Novecento, quando Pavia era ormai diventata una città importante nella situazione economica politica della Pianura Padana, il piccolo corpo subì una profonda trasformazione, con divise dal taglio più moderno e un manganello bianco come arma di difesa.
Con guanti ed elmetto bianchi i vigili erano anche impegnati nella gestione degli ingorghi che si verificavano nella Pavia di quegli anni, alle prese con la circolazione delle prime automobili.
Dopo la seconda guerra mondiale, dal 1954 i vigili furono guidati da un Comandante in Capo, nell’ambito di una riforma dei corpi di polizia locali e dal 1957, il 20 gennaio festeggiano la festa di San Sebastiano, protettore dei vigili urbani.
Inoltre, in quegli stessi anni fu inaugurata la Polizia Urbana, che con le sue motociclette bianche dagli anni Sessanta fino alla fine degli Ottanta divenne, quasi una presenza fisse nella vita dei pavesi.
Negli ultimi anni si è aggiunta la branca della polizia fluviale, che nel caso di alluvioni più o meno gravi del Ticino aiuta che si trova in difficoltà, per primi i residenti di Borgo Ticino.