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Weekend con Laviamole un pò la faccia a Pavia

  • Paola Montonati

laviamole faccia 1Per domenica 28 gennaio la chiesa di San Teodoro, nel centro storico di Pavia, una delle chiese più antiche e più importanti, legata al culto di San Teodoro, patrono di pescatori, barcaioli e commercianti, ospiterà, dalle quindici, l’incontro con Cristina Ansaloni e Vincenzo Maggi, curatori del restauro di due dipinti attribuiti a Carlo Sacchi, l’Adorazione dei Magi, e a Bernardino Lanzani, con il Trittico dell'Ascensione.

Non si sa molto di Carlo Sacchi, le fonti dicono che nacque nel 1616 e morì a Pavia nel 1706, era incisore e disegnatore appartenente alla nutrita schiera di pittori barocchi che in quegli anni decorarono le chiese pavesi con opere di buona fattura.

La storia di Bernardino Lanzani, nato a San Colombano al Lambro attorno al 1460, è molto più complessa.

Da giovane fu allievo e poi seguace del pittore lombardo Ambrogio da Fossano detto il Bergognone, successivamente si sposò ed ebbe una figlia.

Il 13 dicembre 1490 Bartolomeo Calco, segretario di Ludovico il Moro, signore di Milano, scriveva al podestà di Castel San Giovanni che gli mandasse Bernardino Lanzani da San Colombano per dipingere la sala grande del Castello di Pavia.

Pavia Lanzani realizzò per la Chiesa di Santa Maria del Carmine un trittico a tempera su tavola, raffigurante la Madonna in trono tra i Santi Agostino e Ambrogio, poi affrescò nel 1524 la chiesa di San Teodoro, con un dipinto raffigurante la città di Pavia con il famoso Ponte Coperto.

Il 1 giugno 1525 Bernardino, mentre era a Pieve Porto Morone nella casa dell’amico Bartolomeo de Lossano, ebbe un diverbio con lui e a un certo punto afferrò un coltello da una tavola e lo ferì gravemente al petto e a un braccio.

Pochi giorni dopo De Lossano morì e Bernardino dovette darsi alla fuga, mentre veniva condannato in contumacia alla pena di morte, con la confisca di tutti i beni e l’estradizione da tutti i territori della giurisdizione del Pavese.

Lanzani si rifugiò prima presso i Benedettini di San Salvatore a Pavia, poi nell'autunno 1526 arrivò a Bobbio, dove il 21 ottobre firmò un contratto per decorare sia l'interno che l'esterno dell’ Abbazia di San Colombano, che i Benedettini di Santa Giustina di Padova avevano costruito con l'aiuto finanziario di tutti i maggiori monasteri benedettini d'Italia.

Appena stipulato il contratto con l'abate per 550 lire dell'epoca, Bernardino si mise al lavoro e il suo impegno non era solo quello di dipingere la chiesa nuova, ma anche di lavorare a un affresco del Paradiso, sulla volta della porta d’ingresso alla chiesa, di cui oggi non c‘è più traccia.

Sopra la porta dell'antico refettorio, c'è un dipinto, attribuito al Lanzani, che raffigura San Gregorio Magno circondato dai monaci.

Inoltre durante i recenti lavori di restauro dell'abbazia è stata ritrovata la grande Annunciazione di Bernardino, dipinta attorno al rosone dell’altare maggiore.

Dopo il 1527 di Lanzani, ormai lontano dalla patria e dalla famiglia, non si sa più nulla.

La cornice dell'incontro è una delle più belle chiese pavesi, con gli affreschi sulla storia di Santa Agnese e di San Teodoro unitamente a quelli con la veduta di Pavia di Lanzani, con interessanti dettagli del ponte coperto, del castello visconteo e delle torri medievali.

L'appuntamento è organizzato dai volontari del Touring Club Italiano pavese, che hanno lo scopo della valorizzazione delle bellezze artistiche della città, oltre ad essere un gruppo aperto a nuove adesioni.

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