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Uno: Uno A tu per tu con l'opera sull’arte al Castello Visconteo di Pavia

  • Paola Montonati

pavia uno uno viscontiAi Musei Civici di Pavia domenica 27 ottobre alle 15 torna con un nuovo appuntamento  Uno:Uno, A tu per tu con l'opera, organizzato con gli Amici dei Musei e Monumenti pavesi, sulla storia dietro le opere d’arte conservate presso il Castello Visconteo di Pavia.

Questa volta ci sarà l'occasione di presentare il libro Pavia Viscontea, pubblicato da Carlo Cairati, dedicato alla storia e alla decorazione del Castello Visconteo di Pavia  nel periodo tra il 1359 e il 1402, poco prima dell’ascesa al potere degli Sforza.

La storia dei Visconti

La signoria sul libero comune di Milano, che era stata istituita dalla famiglia Della Torre nel 1259, passò ai Visconti nel 1277. 

Il capofamiglia Gian Galeazzo,  era l’erede di una dinastia che aveva consolidato il proprio dominio su Milano e sulle città circostanti per più di un secolo.

Con la concessione, da parte del re dei Romani Venceslao di Lussemburgo, del titolo di duca di Milano, ottenuto in cambio di una cospicua somma, la famiglia riuscì a trasmettere il titolo ai propri discendenti.   

Alla morte di Gian Galeazzo nel 1402, i Visconti erano duchi di Milano, conti di Pavia, e controllavano una parte enorme dell’Italia settentrionale, fino a Bologna.

Il nuovo duca era Giovanni Maria (1399-1412), un signore crudele, secondo alcuni storici anche pazzo, che amava circondarsi di cani feroci a cui si racconta che  dava in pasto i propri nemici, ma perse gran parte delle conquiste territoriali del padre, e gran parte delle città lombarde tornarono al governo di signorie locali.    

A controllare effettivamente il ducato fu  il condottiere Facino Cane (1360-1412), che morì di gotta nel 1412, poco tempo dopo la conquista di Pavia.

Giovanni Maria nello stesso anno venne accoltellato a morte dopo una congiura alla quale presero parte molti nobili milanesi.    

Il comune passò così al  fratello del duca, Filippo Maria (1392-1447), che ereditò uno stato in declino, ma sposando la vedova di Facino Cane, molto più anziana di lui, ebbe anche ricchezze, molti territori ed un potente esercito.

Nonostante il suo carattere nevrotico e la salute cagionevole, Filippo Maria riuscì ad arricchire il ducato con l’impianto dell’industria della seta, e ad espandere i territori ottenendo Parma, occupando Genova (1421), ma inimicandosi Firenze e Venezia.   

Alla morte, nel 1447, Filippo Maria non lasciava eredi tranne  la  figlia naturale, Bianca Maria Visconti, che si era sposata col condottiere Francesco Sforza (1401-1466) che divenne il nuovo signore di Milano.

Una visita al CAstello Visconteo di Pavia 

Si potrà avere l'opportunità di godere di una visita guidata per tappe alla scoperta degli apparati decorativi più antichi del Castello e di alcune opere della Pinacoteca, grazie alla disponibilità di alcuni giovani studenti del corso di Storia dell’Arte Lombarda tenuto dal professor Cairati, docente presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. 

Dettagli per la Partecipazione 📅

Per partecipare all'evento, è consigliata la prenotazione. Puoi riservare il tuo posto scrivendo a prenotazionimc@comune.pv.it.