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Un nuovo futuro per Ticino e Naviglio

  • Paola Montonati

progetti 1Rivalutiamo l’acqua e le vie d’acqua, elemento indispensabile alla vita.

Adesso che l’Expo 2015 è alle porte, Pavia vuole tornare a essere una città legata al Naviglio e al Ticino, da sempre sono i principali motori della vita economica e culturale della città lombarda.
E per cominciare a sognare in grande, una squadra di 130 giovani architetti arrivati da ogni parte d’Europa grazie al forum di Europan, promosso dall’Università con l’Ordine degli architetti, ha progettato tre scenari possibili per una Pavia, e il suo fiume, migliore.
“Più che progetti sono scenari, visto il poco tempo avuto per progettare” dice il professor Alessandro Greco “ma colpisce la capacità di sintetizzare in così pochi giorni le risposte alle esigenze di Pavia”.
Nel corso del lavoro, gli architetti hanno mostrato tutti i pregi e i difetti di Pavia, con una serie di progetti che hanno evidenziato le risorse poco usate e il fatto che ci siano poche offerte per i giovani pavesi e gli universitari.
Il primo scenario è quello che propone un lavoro per fasi nella zona del Ticino che va dal Confluente fino all’Arsenale, in modo da far vivere il fiume e la sua storia poco alla volta.
“I primi interventi” dice l’architetto Gianmario Rovida “sono low cost con l’idea di utilizzare l’argine come anfiteatro per concerti e gli spazi lungo il fiume per attività ricreative. In un secondo tempo si prevedono investimenti più importanti con piattaforme galleggianti in grado di far vivere tutta l’area del Ticino fino all’Arsenale che dovrà prevedere il paesaggio fluviale come punto focale”.
Nel secondo, che tratta della zona che dal Naviglio arriva allo stadio e al Confluente, l’acqua è un polo di attrazione per gli studenti e gli abitanti. “L’idea” dice Anna Brizzi, che fa parte dell’Ordine degli architetti “è quella di connettere le due sponde con piattaforme galleggianti che sono ponti ma anche spazi per il divertimento e il tempo libero” mentre lungo il Naviglio ci dovrebbe essere una pista ciclabile con punti d’interesse alla caserma di via Tasso e al Confluente.
progetti 2L’ultimo progetto, il più interessante, vede un collegamento sopraelevato con la stazione ferroviaria che sarà in linea retta con viale Matteotti “L’idea” dice la professoressa Virginia Giambelli “è quella di superare gli ostacoli posti alla città dalla tangenziale e dalla ferrovia. Con la passerella si renderebbe sicuro il passaggio dal Cravino alla stazione, così come sarebbe protetto il passaggio ciclopedonale dagli istituti universitari al centro città. Percorsi studiati senza cordoli, ma disegnati con colori e illuminazione adeguata. In tutto ciò si è pensato all’abbattimento, anche a tratti, dal muro dell’ospedale in modo da rendere fruibili i viali interni al San Matteo”.
Fino a novembre sarà possibile ammirare i risultati di questo complesso progetto in una mostra presso il Castello Visconteo di Pavia.

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