Sagra di San Giorgio 2025 a Gropello Cairoli
Dal 25 al 27 aprile per la festa di San Giorgio sarà il momento della sagra di Gropello Cairoli o Al dì dla festa, come in passato era definita in dialetto, una ricorrenza particolarmente sentita da parte di tutta la comunità e si svolge ogni anno, nel mese di aprile, in occasione del festeggiamenti religiosi del Santo Patrono.
La tradizionale fiera che si svolgeva al martedì mattina con animali da cortile e attrezzature agricole, oggi si tiene la domenica a ridosso del Santo Patrono, per l’intera giornata, lungo la via Libertà.
La storia di Gropello Cairoli
Gropello deve il suo nome al latino "Ripellium", per la collocazione sulla riva del Ticino, oppure a "Gruppellum", piccolo agglomerato di case e, con decreto reale del 15 marzo 1863, fu chiamato Gropello Lomellina per distinguerlo da Gropello d'Adda e, il 16 febbraio 1888, assunse la denominazione di Gropello Cairoli in ricordo di Benedetto Cairoli che a Napoli, il 7 novembre 1878, salvò la vita al re Umberto I, facendo scudo con il proprio corpo ad una pugnalata diretta al sovrano.
Il sito è di origine gallica e romana, come testimoniano i ritrovamenti della zona e il primo documento in cui si menziona Gropello, risalente all'anno 891, riguarda la cessione del feudo a Certo Sangone da parte di Berengario I ed è certo che prima del secolo XI il borgo appartiene ai conti di Rovescala, padroni di molte terre nell'Oltrepò e nel Pavese, che ne fanno donazione nel 979 ai canonici del Capitolo della Chiesa della Santissima Trinità in Pavia.
Dopo la pace di Costanza, nel 1183, il luogo passò ad un ramo dei Beccaria, e nel 1470 a Galeazzo Maria Sforza ed era spesso oggetto di incursioni e saccheggi.
Nel medioevo sorse il Castello, come baluardo di protezione dalle frequenti battaglie e dalle rapine condotte dalle soldataglie.
Dopo il periodo dei Comuni il castello Gropello divenne il luogo di ritrovo del signorotto del luogo e di allegre brigate, stanche del frastuono delle armi e degli ozi di città e fu più volte riadattato, prima dai Visconti e poi dagli Sforza, munito di ponte levatoio, di torri merlate e di una strada sotterranea, di cui rimangono oggi una gradinata a ciottoli discendente e una lunga muraglia, che circonda il castello e si spinge, dolcemente degradando, fin quasi alla costa del Ticino.
Proprio su una parte distrutta del castello sorge la Villa Cairoli, con parco e cappella, principale dimora della famiglia omonima, che può oggi ospitare fino a 60 invalidi "delle prime battaglie", secondo il testamento della moglie di Benedetto Cairoli, che la lasciò in eredità affinché fosse destinata al ricovero di mutilati ed invalidi di guerra.
La villa passò infine all'opera nazionale invalidi di guerra che fondò la casa di riposo Elena e Benedetto Cairoli, inaugurata il 19 ottobre 1952.
La cappella del parco raccoglie le spoglie dei Cairoli e vari cimeli del Risorgimento, fu restaurata per volontà dei gropellesi e poi riconsacrata.
Nel 1938, in occasione della visita dei principi di Piemonte, viene riconosciuta monumento nazionale ed è dedicata a San Carlo, effigiato nell'abside dal pittore Pasquale Massacra, patriota pavese, compagno d'armi dei Cairoli.