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Poesie dal fronte

  • Paola Montonati

poesiadalfronte pavia 1La Poesia può raccontare l'orrore della guerra? Alle 15.30 di domenica 13 gennaio, presso i Musei Civici di Pavia, la visita guidata gratuita alla mostra Tra il vento e la neve. Prigionieri italiani nella Grande Guerra, cercherà di rispondere a questa domanda, parlando di La Poesia e la Prima guerra mondiale, dal fronte ai campi di prigionia.

La tragica esperienza della Grande guerra incise profondamente nella produzione letteraria dei paesi coinvolti, in particolare modo tra i poeti e gli scrittori che vi parteciparono in prima persona come soldati.

Tra questi spicca Giuseppe Ungaretti, nato ad Alessandria d’Egitto nel 1888 da genitori lucchesi, nel 1912 aveva lasciato l'Egitto e si era trasferito a Parigi, dove entrò in contatto con l’ambiente artistico-letterario internazionale conoscendo Apollinaire, Giovanni Papini, Ardengo Soffici, Aldo Palazzeschi, Picasso, De Chirico, Modigliani e Braque.

In Francia Ungaretti perfezionò le sue conoscenze letterarie e il suo stile poetico e, dopo una serie di pubblicazioni sulla rivista fiorentina Lacerba, decise di partire volontario per la Grande Guerra, nel 19º reggimento di fanteria.

Ungaretti combatté sul Carso, in seguito a questa esperienza scrisse le poesie che, raccolte dall'amico e giovane ufficiale Ettore Serra, furono pubblicate in ottanta copie presso una tipografia di Udine nel 1916, con il titolo di Il porto sepolto, oltre a collaborare al giornale di trincea Sempre Avanti.

Nei versi raccolti da Serra e raccolti in Il Porto Sepolto, il porto diventa il simbolo del viaggio introspettivo del poeta alla ricerca del mistero dell’essere umano.

Tra le poesie più note della raccolta, c’è San Martino del Carso, immagine di un paese distrutto dalla guerra: come San Martino è un paese straziato, lo è anche il cuore del poeta.

Ungaretti, con il minimo di parole, rende cosi la sua pena e quella di tutto un paese, e crea a una lirica tutta nuova, che mantenne fino alla morte, avvenuta a Milano nel 1970.

La prenotazione per la visita è obbligatoria, con un massimo di 35 persone, scrivendo a prenotazionimc@comune.pv.it  oppure telefonando al numero 0382399770.  

Il ritrovo si terrà in biglietteria con almeno 15 minuti di anticipo.

L'iniziativa è nel contesto del programma di eventi collaterali per la mostra Tra il vento e la neve. Prigionieri italiani nella Grande Guerra, organizzata dai Musei Civici di Pavia e visitabile fino al 27 gennaio presso il Castello Visconteo.

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