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Pavia La scultura abita i castelli e i palazzi storici

  • Paola Montonati

scultura broletto pavia 1Dal 4 al 28 febbraio, presso lo Spazio Arti Contemporanee del Broletto di Pavia, si tiene l’ esposizione La scultura abita i castelli e i palazzi storici, promossa dalla Fondazione Sartirana Arte in collaborazione con la Fondazione Angelo Bozzola e un contributo della Fondazione Cariplo.

La mostra è dedicata alle sculture di Angelo Bozzola, protagonista artistico del novecento pavese, che è messo a dialogo con altri grandi scultori, come Fausto Melotti e Alberto Ghinzani.

“Lo scopodel progetto” dice il Direttore Giorgio Forni “è duplice: da un lato rimettere in luce questa forma d’arte un po’ negletta, da quando non si commissionano più le grandi opere in memoria di Papi e condottieri, dall’altro cercare di valorizzare palazzi e castelli, che ospitano questi allestimenti, favorendo il turismo culturale”.

Nato a Galliate il 19 novembre 1921 e morto a Desana il 30 settembre 2010, Angelo Bozzola iniziò la sua carriera artistica vincendo il Campionato provinciale per la scultura in legno di un istituto tecnico e partecipando al Corso per mobilieri e decoratori di un istituto professionale di Novara, per poi conoscere lo scultore novarese Angelo Cattaneo, di cui divenne amico.

Dopo aver creato i primi dipinti astratti con varie tecniche, materie grafiche, pittoriche e le prime strutture plastiche in ferro, dal 1955 iniziò a elaborare la monoforma trapezio-ovoidale i cui sviluppi spaziali e materici, caratterizzano tutta la sua opera successiva, come nel caso del Multipli e Sottomultipli.

Negli anni successivi Bozzola espose in Italia e all’estero varie sperimentazioni tecnico-materiche con multipli, grafici su metalli, uso della pellicola fotografica, grandi strutture spazio-tempo e realizzazioni strutturali-segniche in granito.

scultura broletto pavia 2Nato a Rovereto nel giugno del 1901, Fausto Melotti iniziò a studiare il mondo della scultura a Torino, presso lo scultore Pietro Canonica, per poi nel 1928 iscriversi all’Accademia di Brera di Milano, dove divenne allievo di Adolfo Wildt, con Lucio Fontana.

La sua prima opera importante è la Costante Uomo, dodici sculture che scandiscono ritmicamente lo spazio in un progetto che armonizza colore, parola e piani, in una compiuta installazione ambientale.

Nel dopoguerra l’attività di Melotti divenne poliedrica, passando dalle sculture ai bassorilievi, dai teatrini alle opere su carta, fino alle ceramiche, oltre a una collaborazione con Giò Ponti per la Villa Planchart a Caracas e la Villa Nemazee a Teheran.

Melotti mori a Milano il 22 giugno 1986 e la 42 Biennale di Arti Visive di Venezia gli conferì il Leone d’oro alla memoria.

La mostra pavese è anche un omaggio ad Alberto Ghinzani, nato a Valle Lomellina nel 1939 e scomparso nel 2015 aMilano, dove viveva e lavorava.

Scultore di fama internazionale, aveva studiato all’Accademia di Brera, frequentando i corsi di scultura di Marino Marini, oltre ad aver esposto alla XI Triennale di New Delhi, e a Scultura italiana del XX secolopresso la Fondazione Arnaldo Pomodoro di Milano.

La mostra è aperta giovedì e venerdì dalle 16 alle 19, sabato e domenica dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 16 alle 19.

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