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Pavia La Mia Africa

  • Paola Montonati

la mia africa pavia 1Sabato 8 luglio sarà una mattina speciale al Museo di Storia Naturale dell'Università di Pavia, tutta dedicata al magico mondo dell'Africa.

Il Museo, che si trova in piazza Botta a Pavia, verrà aperto dalle 9 alle 12 come ogni secondo sabato del mese e darà la possibilità alle 10.30 di una visita guidata alla scoperta della fauna del continente africano.

L'Università di Pavia possiede da anni una ricca collezione di Luigi Robecchi Brichetti, ingegnere pavese, che nell'Ottocento si dedicò all'esplorazione di alcuni territori ancora sconosciuti.

Nato a Pavia il 27 maggio 1855, Brichetti era figlio illegittimo del nobiluomo pavese Ercole Robecchi e della giovane sarta Teresa Brichetti, che riuscì a farlo riconoscere legalmente dal padre che lo mandò a studiare all’estero ingegneria per evitare scandali.

Cresciuto nell’atmosfera del risorgimento italiano, Luigi Robecchi Bricchetti da grande diventerà un eroe del suo tempo, con personaggi come Nino Bixio ed ex-garibaldini come Manfredo Camperio, Giovanni Miani, Romolo Gessi sempre alla ricerca di avventure tra l’America Latina e l’Africa.

E Luigi Robecchi Brichetti era pervaso da quella che Spadolini disse “la smania di grandezza delle generazioni post-risorgimentali, la nostalgia di gloria dei ragazzi che non avevano partecipato alla spedizione dei Mille e sognavano il battesimo dell’avventura e dell’amore…”.

Ed è proprio in Africa che il Brichetti visse una grande avventura, prima per lavoro, poi nel 1888 per fare l’esploratore come sognava da ragazzo.

Una prima spedizione per attraversare la Somalia fallì, ma le successive furono un successo dietro l’altro e Brichetti fu il più grande esploratore italiano del Corno d’Africa.

Il suo ultimo viaggio nel Continente Nero avvenne del 1903 quando, come membro della Società Antischiavista, gli fu affidato l’incarico di verificare se nel Benadir, regione costiera della Somalia controllata dagli italiani, si stesse combattendo effettivamente la schiavitù. Quando tornò a Pavia, portò con sé uno schiavo liberato di quattordici anni con la madre.

Ormai ritiratosi a vita privata, Brichetti conservò un’infinità di cimeli, documenti e fotografie che, quando morì nel 1926, donò alla città con la clausola che fossero esposti al pubblico.

Oggi la maggior parte di quei materiali sono custoditi dai Musei Civici di Pavia. 

A Palazzo Botta il Museo di Storia Naturale ospita un esemplare femmina di giraffa nubiana, alto 4 metri e proveniente da Lodi dove, ben duecento anni fa, si trovava nel serraglio di un circo ambulante per poi morire a causa del clima invernale della Pianura Padana.

Le vetrine del Museo hanno anche una serie di altre sorprese alla scoperta della savana e dei deserti d'Africa a partire da mammiferi, pesci e uccelli, come in un vero safari.

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