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Morimondo nella Storia 2025: rievocazioni, laboratori e visite all’Abbazia nel weekend del 25° anniversario

  • Paola Montonati

morimondo storia 2025

Per il 25° anniversario, “Morimondo nella Storia” tornerà nel weekend del 24 e 25 maggio con un’edizione speciale che promette di trasportare il pubblico in un vero viaggio nel tempo, dall’Antica Roma fino all’età napoleonica.

Sarà un evento gratuito, pensato per appassionati di storia, famiglie e curiosi di ogni età, che trasformerà il contesto dell’Abbazia cistercense di Morimondo in un’esperienza immersiva di living history, su oltre 5.000 metri quadrati.


IL PROGRAMMA

Per due giorni, Morimondo – uno dei borghi più belli d’Italia, a pochi chilometri da Milano e Pavia – ospiterà ricostruzioni storiche, accampamenti tematici, dimostrazioni di antichi mestieri, combattimenti, spettacoli di falconeria e persino la preparazione di piatti secondo ricette storiche. Il tutto sarà curato nei minimi dettagli, per offrire un’esperienza autentica e coinvolgente.

Al centro dell’evento, la valorizzazione del patrimonio culturale e storico dell’Abbazia di Morimondo: la Fondazione Abbatia Sancte Marie de Morimondo organizzerà visite guidate al complesso monastico e una serie di laboratori gratuiti rivolti a adulti e bambini.

I partecipanti potranno cimentarsi con tecniche e conoscenze del passato: dall’erboristeria medievale alla miniatura, dall’affresco alla calligrafia.

Tra i momenti più suggestivi, gli spettacoli itineranti con giullari e artisti, l’esposizione didattica degli strumenti musicali medievali e, la sera, l’Abbazia risuonerà di Antichi Suoni: un concerto in costume d’epoca pensato anche per i più piccoli, che potranno provare a suonare l’arpa e farsi fotografare accanto ai musicisti in abiti storici.

Più di una rievocazione, “Morimondo nella Storia” è un’occasione di incontro, conoscenza e condivisione, che coinvolge centinaia di rievocatori e numerose associazioni culturali provenienti da tutta Italia, in uno spirito di collaborazione che riflette l’anima stessa del borgo e dell’Abbazia.

La manifestazione è anche una grande occasione di promozione del territorio e del suo patrimonio artistico, storico e paesaggistico, promossa dalla Fondazione Abbatia Sancte Marie de Morimondo, in collaborazione con il Comune di Morimondo, l’Associazione Italiana Siti e Abbazie Cistercensi (AISAC), l’Associazione Culturale Compagnia di Porta Giovia, con il patrocinio dell’Ente Parco Lombardo della Valle del Ticino e con la partecipazione attiva della Pro Loco e della Parrocchia di Morimondo.


LA STORIA DI MORIMONDO

La storia di Morimondo cominciò nel 1134, quando arrivarono a Coronate – località tuttora esistente a circa un chilometro dall’abbazia, nella valle del Ticino – dodici monaci provenienti da Morimond, in Borgogna.

Nel 1136, i monaci scelsero un luogo chiamato Campo Falcherio per fondarvi la nuova abbazia, dedicata a Santa Maria di Morimondo. Si occuparono direttamente delle attività agricole: disboscarono, bonificarono e irrigarono l’area intorno al Ticino, trasformandola in una zona fertile con coltivazioni a marcite.

In breve tempo il monastero accolse numerose vocazioni da tutte le classi sociali. Prima ancora della costruzione della chiesa, i monaci morimondesi fondarono altre due comunità: nel 1143 ad Acquafredda (Como) e nel 1169 a Casalvolone (Novara).

Un segno eloquente della ricchezza di vocazioni è testimoniato dalla fiorente attività dello scriptorium. Dal punto di vista agricolo, si sviluppò un vasto sistema di grange, oratori e mulini, dislocati su un territorio di circa 3.200 ettari, di cui due terzi erano campi coltivati e un terzo boschi.

Nel 1182 iniziò la costruzione della chiesa abbaziale, considerata il primo esempio di stile gotico in Italia. I lavori terminarono solo nel 1296 a causa di rimostranze del prevosto di Casorate e degli assalti da parte di gruppi armati legati al Comune di Pavia.

Nel 1450, Morimondo divenne commenda: il primo abate commendatario fu il cardinale Giovanni Visconti, arcivescovo di Milano, seguito da Branda Castiglioni, noto umanista. Ma la vera rinascita spirituale si ebbe con Giovanni de’ Medici, figlio di Lorenzo il Magnifico, commendatario dal 1487 al 1501, poi papa Leone X (1513–1521), che inviò sei monaci da Settimo Fiorentino per ristabilire la vita monastica regolare.

Nel 1564, San Carlo Borromeo, per sostenere l’Ospedale Maggiore di Milano, spogliò l’abbazia dei propri terreni e contemporaneamente la eresse a parrocchia, con il titolo di Santa Maria Nascente.

Il 31 maggio 1798, a seguito della Rivoluzione francese, fu decretata la soppressione di tutti gli ordini monastici, compresa la comunità cistercense di Morimondo.

L’abbazia fu abbandonata fino al 1909, quando l’ente per la conservazione dei monumenti erogò i primi fondi per i restauri.

Nel 1952, il cardinale Ildefonso Schuster chiamò i Padri Oblati di Maria Vergine per rifondare l’abbazia. Nel 1982, il Comune di Morimondo acquistò il complesso dagli eredi del pittore Angelo Comolli, che lo aveva comprato nel 1917.

Infine, nel 1991, il cardinale Carlo Maria Martini affidò la cura pastorale della parrocchia alla Congregazione dei Servi del Cuore Immacolato di Maria, per rilanciare l’Abbazia come centro di spiritualità e iniziative culturali.

Oggi, grazie al sostegno della comunità locale e alla nascita, nel 1993, della Fondazione Abbatia Sancte Marie de Morimondo, l’attività religiosa e culturale dell’Abbazia continua a raccontare la storia e l’anima di questi luoghi.