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Leonardo Da Vinci a Pavia

  • Paola Montonati

leonardo pavia 1A Bit 2019 di Fiera Milano sono state presentate le iniziative del nuovo percorso Le tracce di un genio in città: Leonardo a Pavia, nell’ambito degli eventi per i 500 anni dalla morte del Maestro.

Gli itinerari che si possono sviluppare a Pavia comprendono il Modello ligneo del Duomo presso i Musei Civici, la Biblioteca viscontea sforzesca, ricostruita virtualmente nella sala della torre sud-ovest del castello, i dipinti leonardeschi nelle collezioni dei Musei Civici, San Pietro in Ciel d’oro, dove nella biblioteca Leonardo consultò codici antichi, Hospitium Saracini, il Duomo e la statua del Regisole, l’Università, dove Leonardo approfondì i suoi interessi di anatomia e matematica e il Ticino, per l’interesse di Leonardo verso il moto delle acque.

Il rapporto tra Pavia e Leonardo è legato alle riflessioni di Leonardo sull’architettura, sull’anatomia umana, sulla matematica e sul rapporto con le antichità.

La prima occasione di Leonardo a Pavia fu la discussione intorno al modello ligneo del Duomo, i cui lavori erano iniziati nel giugno 1488 con la posa della prima pietra.

Una lettera di Ludovico il Moro, datata 8 giugno 1490 e indirizzata a Bartolomeo Calco, spiega la chiamata di Francesco di Giorgio Martini, di Antonio Amadeo e di Leonardo a prestare consulenza al grande progetto, infatti in seguito alloggiarono il 21 giugno 1490 all’osteria ad signum Saracini. Ma forse ci fu anche un soggiorno nel 1487-1488, che spinse Leonardo a tracciare gli schizzi in relazione col Duomo pavese che figurano nel Manoscritto B, dove compaiono i ricordi della perduta chiesa di Santa Maria alle Pertiche.

Tra le attrazioni che la città esercitò sul genio leonardesco c’è anche la statua del Regisole, infatti, il foglio 399 recto del Codice Atlantico riporta le parole di Leonardo sulla statua, che attirò la sua attenzione e lo aiutò nell’elaborazione del monumento equestre per il Moro, e sulla necessità di imitare le cose antiche.

Anche nel Codice Atlantico, conservato alla Biblioteca Ambrosiana di Milano, ci sono studi sul Duomo pavese e anche nel foglio 611a recto Leonardo è legato a Pavia, con una serie di propositi che uniscono personaggi come Fazio Cardano e Mariani, oltre al desiderio di procurarsi un libro di matematica nella biblioteca di corte.

I contatti tra Leonardo e lo studium pavese si concretizzarono nel 1510-1511, quando Marcantonio Della Torre fu il Professore di Studi Anatomici.

Ma l’obiettivo rimane un percorso di divulgazione che, rispettoso dal punto di vista scientifico, sia un racconto suggestivo che contribuisca alla conoscenza di Leonardo e di Pavia come luogo di formazione di un genio.

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